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Assoporti: quattro proposte per la riforma

Assoporti: quattro proposte per la riforma

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CIVITAVECCHIA – Sì alla riforma portuale e a tutte le innovazioni introdotte dal governo per ridare efficienza e competitività al sistema dei porti e della logistica. È quanto ribadito da Assoporti, con il presidente Pasqualino Monti in audizione in commissione al Senato: in quella sede sono state proposte quattro modifiche/integrazioni per migliorare l’intero impianto legislativo e renderlo efficace rispetto agli obiettivi indicati dal ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, con particolare riferimento al Piano nazionale dei porti della logistica. 
«L’associazione dei porti italiani – ha ribadito Monti – è favorevole alla riforma per quanto riguarda gli accorpamenti che superino l’attuale assetto di 24 “city port”, in chiave di un forte recupero di competitività. Così come è favorevole alle innovazioni introdotte per snellire organismi di governance e iter dei processi decisionali ed è specialmente favorevole a una solida politica nazionale per la portualità, con indirizzi strategici e coordinamento del governo». In questa ottica, Assoporti ha espresso apprezzamento rispetto a tutte le misure di semplificazione previste dal Decreto, da quelle delle procedure di controllo e sdoganamento delle merci alle innovazioni introdotte in tema di adozione dei Piani Regolatori Portuali.
L’associazione ha quindi formulato quattro proposte tecniche nell’ottica di un efficientamento del sistema e quindi di un supporto all’intero piano di riforma. Innanzitutto la salvaguardia della natura operativa specifica delle Autorità portuali evitando di trasformare le future Autorità di sistema portuale (AdSP)  in semplici uffici pubblici decentrati. La necessaria distinzione con chiarezza e trasparenza fra i ruoli e le diverse funzioni tra le istituende Autorità di sistema portuale e l’Autorità Marittima, soprattutto in tema di sicurezza portuale complessiva e della navigazione nello specifico. E ancora la salvaguardia della possibilità per le future AdSP di conservare partecipazioni in società strumentali alle attività logistiche e ai servizi di interesse generale, ovviamente laddove questi non avessero riscontri di mercato nell’immediato, e fermo restando i vincoli già oggi imposti dalle varie normative vigenti in termini di contenimento della spesa pubblica e riordino delle società partecipate o controllate. Infine la riflessione su una norma transitoria che – non rallentando né l’istituzione delle nuove AdSP né la nomina dei nuovi organismi di governance – possa accompagnare dal punto di vista amministrativo il processo di accorpamento delle attuali Authority.


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