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Cerveteri, l’isola ecologica diventa realtà

Cerveteri, l’isola ecologica diventa realtà

Ieri mattina firmato il verbale di consegna all’azienda incaricata per la realizzazione. Cantieri avviati immediatamente. I lavori si concluderanno nel giro di due mesi Il sindaco Pascucci: «Avrà influssi positivi su tutti i servizi ambientali della nostra città»

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di TONI MORETTI

 

CERVETERI – Ieri, a sorpresa, l’annuncio del sindaco Alessio Pascucci: «Questa mattina è stato firmato il verbale di consegna con l’impresa incaricata della realizzazione dell’Isola Ecologia – ha annunciato il Sindaco Alessio Pascucci – i lavori sono cominciati immediatamente. Cerveteri ha atteso sin troppo la propria Isola Ecologica. Dopo aver affrontato con estremo impegno un percorso ad ostacoli, ora procediamo veloci verso il porta a porta in tutto il territorio». E l’assessora all’Ambiente Elena Gubetti incalza: «In pratica era stato richiesto al Comune di aggiungere all’impianto di depurazione già approvato un ulteriore gruppo chimico-fisico. La norma prevede, in caso di modifiche progettuali, la sospensione dei lavori in attesa dell’approvazione definitiva. Una volta ottenuta il Comune ha dato immediato ordine al direttore dei lavori di richiamare l’impresa e di riprendere i lavori. È un momento decisivo per Cerveteri perché l’Isola Ecologica sarà fondamentale nel processo di estensione della raccolta differenziata porta a porta in tutto il territorio e sarà un punto di riferimento per tutti i servizi ecologici della nostra Città. I lavori saranno ultimati in 70 giorni».

La storia dell’isola ecologica viene da lontanto. Succede nel 2008 che il Comune accede ad un finanziamento da parte dell’allora Provincia di Roma, per istituire ed implementare nel suo territorio un’isola ecologica. Si deve sapere che a Cerveteri, i cerveterani dicono per colpa degli ‘‘stranieri’’ appellando così specialmente, i romani che hanno nelle zone marine seconde case di villeggiatura, ma più generalmente si potrebbe dire per mancanza di cultura della cura e del decoro del territorio, c’è sempre stato lo scempio di improvvisate discariche abusive, non solo in posti più o meno nascosti delle campagne, ma anche in spazi nelle zone abitate ricavate intorno ai secchioni. Non era raro trovare di tutto. Vecchi materassi ammuffiti, video e televisori non funzionanti, vecchi mobili, vecchi sanitari per non parlare poi di materiale di risulta ancora più indecoroso. Poi non mancavano rifiuti da potature e calcinacci, residuati di ritocchi o lavori in muratura. A nessuno veniva mai il pensiero che dovendo smaltire certa roba, poteva interessare il gestore dei rifiuti e fare in modo che venisse a ritirala con mezzi adeguati per smaltirla in maniera corretta. Fu così che arrivato d’oltre Aurelia il Sindaco dei miracoli, trascinato dall’onda del clamore del quanto bene aveva fatto in quel di Ladispoli, senza smentirsi chiese e ottenne dalla Provincia il finanziamento per fare l’isola ecologica. Il luogo venne individuato in via Settevene Palo non lontano dalla rimessa dei mezzi per la raccolta dei rifiuti. Il finanziamento prevedeva due trances: una prima per approntare i lavori di preparazi dell’impianto, ed approntare un centro servizi, la seconda per approntare il centro di raccolta dove i cittadini potevano portare rifiuti ingombranti, speciali e diversificati e sversarli in modo corretto. Fatti i lavori riferiti alla prima parte del finanziamento, il centro servizi affidato alla società Tekneko che allora si occupava della raccolta dei rifiuti, cominciò a funzionare, risolvendo anche non pochi problemi alla città anche se il fenomeno della maleducazione permaneva. Andò avanti così fino al 20014. Intanto cambia il Sindaco. Dal consideratelo “non fatto” di Ciogli si passa al consideratelo “già fatto” di Pascucci il quale però non viene avvisato dalla Tekneko di aver ricevuto una visita della guardia forestale che gli contestava l’uso irregolare di quell’isola ecologica che funzionava già come tale ma che era soltanto elevata al rango di centro servizi ecologici in quanto aveva bisogno di essere ultimata. Succede che Pascucci si becca per questo una denuncia e ironia della sorte, su questo viene interrogato in consiglio da chi? Da Aldo De Angelis, assessore all’Ambiente e quindi competente all’epoca dei fatti, in una delle tante interrogazioni fatte in coppia con Orsomando.


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