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Scuola "costretta" a chiedere lo scuolabus di Argo, poi il Pincio stoppa il servizio: "E' illegittimo"

Scuola "costretta" a chiedere lo scuolabus di Argo, poi il Pincio stoppa il servizio: "E' illegittimo"

Era stato il Comune a suggerire alla Santa Sofia di rivolgersi alla società del Tpl che così perde una commessa da 3000 euro, quando secondo l'Asstra e il Ministero è possibile utilizzare i mezzi per i bambini anche nel periodo estivo. Tra decisioni schizofreniche dello stesso ufficio e deroghe prima negate poi concesse per l'ordinanza Pantanelli l'ultima "chicca" è la distinzione arbitraria tra istituti pubblici e paritari: a piazzale Guglielmotti regna il caos

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CIVITAVECCHIA – Altro che burocrazia. L’amministrazione continua ad incassare critiche ed inanellare problemi su problemi, molto spesso creati dagli stessi uffici. Come il recente episodio che si è concluso con un mancato incasso per l’azienda pubblica del tpl, proprio a causa di una decisione giudicata incomprensibile e presa da Palazzo del Pincio.

Un episodio che riguarda, ancora una volta, la discussa ordinanza istitutiva della Ztl che vieta il transito di autobus in città ed impone le partenze dei gruppi dal parcheggio del tribunale per la zona nord e a Riva di Traiano per quella sud. A fine maggio le suore dell’istituto Santa Sofia – scuola paritaria di via San Giovanni Bosco – in vista dell’avvio del centro estivo, inserito nel prolungamento dell’offerta formativa della scuola stessa, per gli alunni e gli oratoriani, hanno sottolineato la difficoltà di poter raggiungere il parcheggio del tribunale dalla scuola per i circa 70 ragazzini per le uscite programmate: tre a Sant’Agostino ed una al parco acquatico Aquafelix.

I genitori, infatti, specie chi lavora, può portare i figli già dalle 7.30, mentre le uscite sono programmate tra le 9 e le 9.30, con rientro alle 15.30. E così, su suggerimento del dirigente Giulio Iorio, le suore si sono rivolte ad Argo, per richiedere il servizio di trasporto con gli scuolabus, per un totale di 16 uscite. La società del Tpl ha accettato presentando la sua proposta economica (circa 3000 euro per 3 settimane), accolta dall’istituto che così, per la prima settimana, ha potuto usufruire del servizio, giudicandolo tra l’altro molto positivo, ringraziando Argo per la disponibilità e la gentilezza mostrate.

Ma il servizio è durato poco ed è stato interrotto anticipatamente. Il motivo? Una diffida da parte del funzionario Paola Zanforlini dell’ufficio trasporti del Pincio che ha giudicato illegittimo consentire l’utilizzo dello scuolabus per le attività del centro estivo. Il primo problema, secondo il Comune, sarebbe il carattere privato della scuola; ma si tratta di un istituto paritario pubblico, anche se non statale, e comunque nel corso dell’anno lo scuolabus ha già servito una scuola privata, come ‘‘Il mondo della serenità’’.

Sottolineata poi  l’impossibilità di utilizzare uno scuolabus per un centro estivo, che invece è considerato un ampliamento dell’offerta formativa scolastica.

Quest’ultimo aspetto contrasta poi con il parere di Asstra, l’associazione dei trasporti, che prevede la possibilità di utilizzare questi mezzi per attività scolastiche ed extrascolastiche autorizzate dalle autorità scolastiche o programmate dai comuni, e con una circolare del Ministero che stabilisce come gli scuolabus possano essere utilizzati per attività scolastiche ed extrascolastiche anche nei periodi di sospensione delle attività didattiche e, quindi, anche nel periodo di chiusura delle scuole.

Ancora una volta, quindi, il Pincio sembra essersi legato con le sue stesse mani. Il risultato, stavolta però, è il mancato incasso per oltre 3mila euro per una municipalizzata in liquidazione a favore ovviamente di una azienda privata (la stessa a cui inizialmente era stato impedito di arrivare con i pullman presso la scuola per effetto della famigerata ordinanza-Pantanelli, a cui ora invece si potrà derogare) a cui sono dovute ricorrere le suore, e due autisti in ferie forzate, senza possibilità di lavorare.


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