Pubblicato il

Omicidio Vannini, mamma Marina: "Sono 14 mesi che Marco non è più tra noi''

Omicidio Vannini, mamma Marina: "Sono 14 mesi che Marco non è più tra noi''

I genitori del ragazzo ucciso ieri sono rimasti fuori dall’aula per tutto lo svolgimento della seconda udienza. «Sconvolgente vedere Ciontoli col rosario in mano. La gente sconosciuta che gremiva l’aula, mi dà la forza per andare avanti»

Condividi

di GIULIANA OLZAI

 

CERVETERI – «Oggi – dice mamma Marina – sono esattamente quattordici mesi che mio figlio Marco non è più tra noi. Vede io oggi sapevo che non sarei potuta entrare in aula in quanto devo essere sentita come testimone e finchè non sarò ascoltata non ci potevo stare. Non potevo quindi assistere alle dichiarazioni dei testimoni ammessi oggi, però ho fatto una promessa a me stessa e a Marco, e cioè che non lo avrei mai lasciato solo e quindi mi sono lo stesso recata in aula con mio marito. Marco aveva lì vicino la mamma e il papà. Sono rimasta in aula fino all’appello ed ho potuto vedere l’ingresso di Antonio Ciontoli. Ben vestito, con giacca cravatta ed occhiali scuri, ma ciò che è stato sconvolgente è stato vederlo con una coroncina in mano e che pregava. Questo fatto mi ha fatto salire il sangue al cervello, perché un uomo che uccide un ragazzo e si fa vedere con una coroncina che prega, veramente non so come definirlo. Anche se stavo fuori so comunque quello che è successo. Ho saputo che la testimonianza dell’operatore del 118, Cristian, è stata fondamentale, certo è una partenza. Ci sono due udienze fissate per ottobre in una, il 12 verrò ascoltata io e mio marito così possiamo rimanere in aula alle prossime udienze; l’altra il 26 verranno sentiti altri testi».

Come hai vissuto lo stare fuori dall’aula?

«Passeggiavo avanti e indietro, avanti e indietro fino a quando non è finita. Ero molto serena perché chiaramente mi aspettavo che i testimoni dicessero la verità. E la verità era quella anche perché avevo letto le carte. Sapevo che dovevo stare tranquilla perché comunque avrebbero detto la verità. Sono fiduciosa nella giustizia e mi aspetto dalla giustizia che faccia il suo corso. Io e mio marito viviamo per questo è l’unica cosa che ci tiene in vita. Anche mio marito era vicino a me. Anche lui è stato sempre presente nella vita di Marco e anche se dovevamo stare fuori era giusto che ci fossimo. Per questo abbiamo deciso di essere là. Pure stando fuori, l’importante era essere presente. Io sarò sempre presente fino all’ultimo respiro su ciò che riguarda mio figlio anche se non c’è più materialmente. Il suo spirito è con me. Mio figlio deve avere giustizia. Quello che vorrei soprattutto è la verità che sicuramente non uscirà mai fuori. Sono 14 mesi che Marco non c’è più e vedere Ciontoli con la coroncina è tutto un dire. Lui prega il signore perché gli dia la forza di dirla questa verità? Io non ci credo».

Cosa ti ha maggiormente colpito, oggi?

«La cosa che mi fatto più piacere sono tutte le persone venute ad assistere al processo. L’aula era piena. Vedere tanta gente comune che io non conosco mi dà il segnale che la vicenda di Marco è seguita e allo stesso tempo la forza per andare avanti. Marco tocca il cuore di tante persone».

Sembra che scandisca il tempo, Marina, che conti i giorni. Più volte ha ricordato che Marco non c’è più ormai da quattordici mesi. La sua voce decisa esprime forza, determinazione e la sicurezza che insieme a Valerio, suo marito, e Marco, che lei continua a sentire vicino, supereranno anche questa difficile prova.

Presente Alessandro Carlini, il cugino di Marco, che ha dovuto anch’egli lasciare l’aula. In un post nel gruppo facebook dedicato alla vittima, ha espresso la sua disapprovazione.


Condividi

ULTIME NEWS