Marsili, il Mondiale si farà negli Stati Uniti
di ALESSIO ALESSI
La nuova corsa al Mondiale di Emiliano Marsili riparte da Mario Loreni, nuovo manager del pugile di Civitavecchia. Il procuratore bresciano ha preso il posto, come ormai noto, di Salvatore Cherchi (Opi 2000) nella gestione sportiva del Tizzo. Del futuro dell’ex campione silver WBC dei pesi leggeri, ha parlato proprio Mario Loreni.
Qual’è l’obiettivo che vi siete posti con Marsili?
«Emiliano vuole una sfida iridata e io sto provando ad accontentarlo».
Al momento la situazione è in stallo o si muove qualcosa?
«Attualmente sto lavorando su tre opzioni, ma ancora non posso svelare nulla».
La sigla nella quale il suo assistito è più in alto è quella WBC, il Mondiale si farà sotto questa federazione?
«Spesso nel pugilato le classifiche sono indicative, ma non vincolanti. Dietro ogni riunione ci sono molti fattori che influiscono sull’organizzazione di un titolo. Il WBC è solo una delle strade da battere».
Quando si saprà qualcosa?
«Ora sono molto impegnato con un altro mio assistito, Leonard Bundu, il quale combatterà il 21 agosto a New York contro Errol Spence Jr. Sto lavorando anche sulla ‘‘pratica Marsili’’, ma non credo possa uscire una notizia concreta prima di settembre».
Il pugile di Civitavecchia ha più volte espresso la volontà di combattere nella sua città, o perlomeno in Italia.
«Allo stato attuale delle cose penso in Italia le risorse economiche sono esigue e gli introiti derivanti dai diritti televisivi non sono sufficienti a produrre delle borse consistenti per i pugili».
Dove si farà allora questo match?
«L’obiettivo sono gli Stati Uniti, anche se l’Europa non è da escludere».