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Morte di Marco Perugini: parlano i famigliari

Morte di Marco Perugini: parlano i famigliari

I genitori e i fratelli del 27enne fanno chiarezza su quanto accaduto: «Marco era seduto al bar, la partita non era ancora iniziata. In passato aveva avuto un problema che aveva risolto già da sei anni. Aveva regolare tesseramento e certificazione medico-sportiva, ottenuta dopo che da tutti gli esami del caso era risultato perfettamente idoneo»

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TARQUINIA – Achille, Annarita, Luigi e Francesca Perugini, rispettivamente, genitori e fratelli di Marco, chiariscono quanto accaduto al giovane 27enne di Tarquinia deceduto a seguito di un malore che lo ha colpito giovedì scorso.

 “Siamo la famiglia di Marco Perugini, il ragazzo tragicamente scomparso giovedì scorso a Soriano nel Cimino – scrivono in una nota –  Teniamo molto a che queste righe vengano pubblicate, nel ricordo e nel rispetto di Marco”.

“Capiamo perfettamente le necessità della cronaca – aggiungono i famigliari di Marco – , ma riteniamo doveroso chiarire con certezza e verità quanto effettivamente accaduto a Marco, smentendo alcune delle cose non veritiere che abbiamo, purtroppo, avuto modo di leggere in questi giorni. Innanzitutto, Marco, nel momento in cui ha accusato il malore, non stava giocando a beach volley: la partita a cui avrebbe dovuto prendere parte non era ancora iniziata e lui non era nemmeno sul campo di gioco, bensì seduto al bar, come chiarito sia dai racconti degli amici e compagni che erano con lui, sia dal rapporto stilato dalle autorità”.

“Marco, inoltre, – spiegano ancora – non era malato di cuore, come riportato erroneamente in alcune cronache. In passato aveva avuto un problema, per il quale era stato in cura da vari specialisti, e lo aveva risolto già da circa sei anni. Tanto che gli stessi luminari che lo avevano seguito gli avevano chiarito di poter tornare ad una vita normale, ed ad un’attività sportiva che praticava da anni per la quale, peraltro, aveva regolare tesseramento e certificazione medico-sportiva ottenuta dopo che da tutti gli esami del caso era risultato perfettamente idoneo”.

“Crediamo questa notizia fosse già così incredibilmente drammatica che non fossero necessarie ricostruzioni romanzesche per renderla ancor più mediatica – concludono –  Ringraziandovi per lo spazio concessoci, teniamo anche a ringraziare tutte le persone che, in questi giorni, ci sono state vicine, soprattutto gli amici di Marco e, in particolare, quelli di Viterbo, con cui ha condiviso gli ultimi anni”. (a.r.)


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