Pubblicato il

Lavoro, dieci consigli per ricollocarsi

Lavoro, dieci consigli per ricollocarsi

Sono suggeriti da Intoo, la società di Gi Group leader nei servizi di outplacement

Condividi

Roma – In un mercato del lavoro in continua evoluzione e sempre più frammentato, la ricerca di un lavoro, senza un supporto professionale, può rivelarsi ardua e, per svariati motivi, fallimentare. Per questa ragione Intoo, la società di Gi Group, leader in Italia nei servizi di outplacement, ha stilato una lista di 10 consigli da seguire non solo nella ricerca di un nuovo impiego ma anche nell’arco di tutta la carriera professionale. «Per essere un buon professionista oggi -spiega Cetti Galante, amministratore delegato di Intoo- servono delle capacità molto diverse da quelle del passato. Le soft e hard skill, infatti, si sono evolute nel tempo a tutti i livelli, insieme alle nuove tecnologie e alla crescente digitalizzazione».
«Alla luce di queste trasformazioni e della velocità con cui si realizzano, oggi più che mai -continua Cetti Galante- è importante seguire l’evoluzione del mercato per mantenersi spendibili all’interno e all’esterno dell’azienda. Ciò significa mantenersi aggiornati su tutto quello che è rilevante per la posizione che si ricopre, incluso acquisire competenze chiave trasversali rispetto alla propria funzione e ruolo, come nuove tecnologie e strumenti digitali, e colmare rapidamente i gap prima che diventino irrecuperabili». «Un cammino, questo, in cui è fondamentale -spiega ancora- farsi supportare da specialisti, con check up di carriera mentre si lavora e con percorsi di outplacement se si perde il lavoro. Troppo spesso l’outplacement viene monetizzato, rinunciando a un supporto che accelera del doppio i tempi di ricollocazione e che riporta nel mercato del lavoro più dell’80% delle persone seguite». Ecco, dunque, una lista di 10 principi da rispettare se ci si appresta a cercare un nuovo impiego. Innanzitutto, focalizzare il perimetro di azione: flessibilità geografica, retributiva, di ruolo e settore sono punti da chiarire in partenza per evitare di scartare opportunità di lavoro che si potrebbero rimpiangere in futuro. Secondo, conoscere bene le proprie aree di forza e debolezza: essere proattivi nel colmare i gap e sentire propria la responsabilità di essere aggiornati, senza aspettare un supporto da parte dell’azienda, sono elementi chiave nella ricerca di un nuovo impiego. Un manager deve conoscere le tendenze del momento nel suo settore allargato, per essere efficace nei processi e saper usare le tecnologie per migliorare i processi di sua competenza.
Terzo: definire il proprio progetto professionale. E’ indispensabile focalizzare ciò che si vuole e si può fare, e saperlo esporre efficacemente in un breve discorso, di circa 7 minuti, da usare nei colloqui di lavoro e nelle conversazioni conoscitive. Quando si fa networking, un racconto conciso, ma incisivo, è fondamentale per rimanere impressi nella mente dell’interlocutore.
Quarto: studiare una strategia per ogni canale di contatto con il mercato del lavoro. Una lettera di accompagnamento al cv da inviare a un head hunter e una lettera di autocandidatura per un’azienda sono strumenti ben diversi, seppur apparentemente simili. Quinto: preparare gli strumenti di comunicazione, presentarsi in modo distintivo e memorabile significa anche utilizzare lo strumento giusto per i diversi canali di contatto. Non esistono regole d’oro per scrivere un cv ma è importante che emergano le capacità che servono a contraddistinguersi. Tenere anche presente che trasporre il proprio cv su Linkedin non vuol dire fare un buon profilo Linkedin.
Sesto: fare networking. Il network personale è il patrimonio più prezioso da coltivare ogni giorno ed è facile bruciarlo con una tecnica di approccio non corretta. Occorre poi espanderlo continuamente e anche per questo ci sono delle tecniche. La prima regola comunque è dare, prima di chiedere. Settimo: fare personal branding. Oggi gran parte del networking passa dai canali social ed essere presenti nel web in modo coerente sulle varie piattaforme è indispensabile per essere individuati e contattati. L’immagine che il web restituisce di noi deve essere autentica e sincera.
Ottavo punto: preparare attentamente i colloqui di lavoro. Non basta dare un’occhiata al sito web della società, bisogna studiarla, parlare con chi ci lavora o ci ha lavorato recentemente e sfruttare l’aiuto del web per imparare il linguaggio, gli acronimi, la struttura e i problemi aperti dell’azienda. E, ancora, capire il mercato del lavoro ed essere flessibili: è importante conoscere i tipi di contratto oggi offerti per essere assunti a fronte di una buona prestazione. Bisogna riconoscere un’opportunità ed essere flessibili nel reinventarsi.
Infine, il decimo suggerimento è quello di chiedere aiuto e farsi supportare: rivolgersi a dei consulenti specializzati può rivelarsi fondamentale al fine di impostare correttamente la ricerca di un nuovo lavoro, ma anche per aiutare a prevenirne la perdita, intervenendo in anticipo per andare a colmare i gap frutto dell’accelerata evoluzione delle dinamiche di mercato.


Condividi

ULTIME NEWS