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Porto turistico, i lavori non partono

Porto turistico, i lavori non partono

In corso la messa in sicurezza, si sta procedendo al completamento del primo tratto di scogliera, lasciata a metà. Nessuna notizia sull’avviso di interesse lanciato da Ip per trovare partner interessati

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di ANGELO PERFETTI

FIUMICINO – Chi aveva pensato ad un riavvio dei lavori per il nuovo Porto turistico di Fiumicino, visto il via vai di camion e il sistema di pesa rimesso in funzione, ha sbagliato indirizzo. I lavori per la costruzione del Porto non sono reiniziati, e ciò che si sta facendo in questo periodo è solo la messa in sicurezza di quel tratto di molo monco che è rimasto “appeso” dopo lo stop dei lavori, le inchieste e tutto il resto dei problemi che la vicenda si è portatat con sé.
Si tratta di lavori che costeranno alla Ip, Iniziative Portuali, titolare della concessione demaniale per l’opera, circa 400.000 euro. Nulla, in confronto ai 121 milioni di euro preventivati per terminale solamente la prima fase.
Un allarme sicurezza laciato in verità già da tempo dal Collettivo No Porto, che ai «bialncioni» ha la sua sede storica. «La massicciata del porto sta mettendo a rischio l’esistenza della costa è un appello dello scorso gennaio – contribuendo ad accelerare il processo di erosione delle spiagge. La distruzione delle dune di Focene e i danni arrecati agli stabilimenti storici di Fregene ne sono la prima conseguenza». «Stiamo ancora aspettando che si prenda una posizione chiara, volta alla difesa dei cittadini e dei loro territori. Crediamo che le scelte future debbano essere indirizzate verso la revoca della concessione per un’opera che ha distrutto tutto, tramonto incluso».
Siamo dunque ancora in fase di stallo. Tanto che la Regione vuole chiarire una volta per tutte se la Ip ha intenzione di terminare il progetto in qualche modo oppure si debba procedere all’annullamento della concessione e al ripristino dei luoghi.
D’altra parte lo scorso gennaio la stessa Ip ha avviato un avviso esplorativo per la manifestazione di interesse peer l’espeltamento di gara o procedura negoziata per la progettazione esecutiva e la realizzazione del nuovo Porto turistico di Fiumicino. A tutt’oggim però, non sembra essere arrivata nessuna notizia degna di rilievo in questo senso. Anzi, la compagine societaria che fa capo alla cordata che avrebbe dovuto realizzare il porto si è via via sfilata, lasciando ancora in essere società che comunque non hanno possibilità o interesse a proseguire.
La Iniziative Portuali Porto Romano è titolare della Concessione Demaniale Marittima rilasciata dalla Regione Lazio in data 2 febbraio 2010 n. 6424, che ha per oggetto “la costruzione e gestione per un totale di novanta ani del Porto Turistico di Fiumicino in località Isola Sacra con annesse strutture turistiche-ricettive, abitative, commerciali, ludico-sportive e servizi”.
Il progetto riguarda una superficie complessiva di mq 1.042.900 di cui mq 988.094 di specchio acqueo e mq 54.806 area a terra che, a seguito della realizzazione dell’ intervento, diventano mq 774.000 di specchio acqueo e mq 268.900 di area a terra. Il valore complessivo dell’opera è stimato in euro 314.000.000,00.
Nell’appalto si dividono opere a mare e opere a terra. Per le prime è prevista la realizzazione di diga di sopraflutto e sottoflutto, moli, banchine e darsene per un valore delle opere di Euro 114.000.000,00. Per le seconde, la realizzazione delle opere a terra strumentali alla gestione della struttura portuale: torre di controllo, servizi igienici, parcheggi, viabilità per un importo di Euro 7.000.000,00.
La storia giudiziaria del nuovo porto della Concordia di Fiumicino (un mastodonte da un milione di metri quadri e 1500 posti barca a due passi dalla Capitale) ha visto il dipanarsi di un’inchiesta disposta dalla procura di Civitavecchia nei confronti di 15 indagati, accusati a vario titolo di abuso d’ufficio, frode nelle pubbliche forniture, appropriazione indebita e riciclaggio.
L’indagine della Finanza ha consentito di scoperchiare un baratro che, sostengono gli inquirenti che hanno girato la segnalazione alla Corte dei Conti, si aggira attorno ai 550 milioni di euro. Tra le tante anomalie scoperte nel corso della lunga indagine, gli inquirenti hanno scoperto che, grazie ad un gioco di subappalti ad aziende amiche, la società che svolgeva il ruolo di general contractor era riuscita a spendere solo cento milioni contro un piano di fatture che ammontava a 400. E poi la concessione demaniale marittima che, secondo i giudici, sarebbe stata preparata anche dall’ex sindaco che aveva preparato la bozza di accordo di programma e che, grazie al lavoro dei due funzionari regionali finiti indagati, era stata cambiata in favore del gruppo, passando dalla durata di 50 anni previsti ai 90 dell’accordo definitivo.

I NUMERI DI UN SOGNO – Millecinquecento posti barca, quattro darsene su 104 ettari per una forza lavoro di 2.000 persone con aree verdi, negozi, bar, ristoranti e quasi 3.500 posti auto. Questo l’ambizioso progetto del porto turistico di Fiumicino, un’opera mastodontica che ha visto la posa della prima pietra a febbraio 2010, dopo oltre 40 anni di polemiche, proteste, ricorsi e sentenze. L’idea dell’approdo di Isola Sacra risale a meta’ degli anni ’70, ma da allora, tra rinvii e ricorsi a Tar eConsiglio di Stato, sono passati quattro decenni. A contendersi i lavori, nel corso degli anni, sono state duesocieta’, la Sofim e la Ip. Dopo una serie di rinvii, agli inizi del 2000 venne scelta la proposta della Sofim, il cui progetto definitivo pero’ non passo’ il vaglio della Conferenza dei Servizi che lo ritenne difforme rispetto alla prima bozza approvata. Nel 2002, dunque, la scelta ricadde sul progetto della Ip (Iniziative Portuali), mentre Tar e Consiglio di Stato respingevano i ricorsi della societa’ concorrente. L’analisi del nuovo progetto da parte dellaConferenza Servizi slitto’ di mese in mese, complici polemiche politiche e manifestazioni contro quello che il centrosinistra e i Verdi etichettarono come un ”ecomostro”.    Alcuni comitati cittadini per la difesa del territorio diedero vita anche a manifestazioni e cortei contro lerealizzazione del nuovo porto turistico, intimoriti dalla colata di cemento sugli arenili di Isola Sacra. Il progetto preliminare, per un investimento di circa 400 milioni di euro, venne finalmente approvato nel settembre 2004, ma solo sei anni dopo furono aperti ufficialmente i cantieri, affidati all’Acqua Marcia di Francesco Bellavista Caltagirone che avrebbe dovuto concludere l’opera nel 2015.


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