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Alessandro, 5 ipotesi per una morte

Alessandro, 5 ipotesi per una morte

Intervista al medico criminologo e docente universitario, Gino Saladini. Nessun elemento attualmente conosciuto può far propendere per una tesi certa Indispensabile il supplemento di indagine, finalizzato alla ricerca delle ‘‘diatomee’’

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di ANGELO PERFETTI

FIUMICINO – “Allo stato in cui siamo sarebbe inopportuno propendere per una o l’altra ipotesi. Non abbiamo abbastanza elementi. L’unica cosa certa è che è una vicenda così delicata che bisogna avere il massimo rispetto e la massima delicatezza nel parlarne” A parlare è il noto criminologo Gino Saladini, interpellato sul caso del piccolo Alessandro, trovato morto due settimane fa in un canale di Maccarese. “L’autopsia non ha ancora chiarito il motivo della morte, ed è avvolta nel maggiore riserbo. Non sappiamo se siano stati trovati segni di violenza, non sappiamo con certezza se è morto annegato o se è precipitato nel canale già privo di vita. Con questi elementi è impossibile fare una valutazione che abbia un senso…”
Eppure sui giornali abbiamo visto scritto di tutto: suicidio, omicidio, droga, disabilità…
“Ritengo che in un caso del genere ci sia stata un’approssimazione eccessiva nel parlare. Certo, tutte le ipotesi hanno un senso, in pura teoria. Potrebbe essere scivolato da solo, potrebbe essere scivolato in conseguenza di un gioco con gli amici, potrebbe essersi sentito male. Poi c’è la teoria del suicidio, che personalmente non mi convince, e quella dell’orco, che è tutta da dimostrare…”
L’ombra della pedofilia? “Ripeto, non è possibile fare alcuna ipotesi sensata. Se anche non avesse i segni di una violenza potrebbe essersi spaventato, fuggito e poi potrebbe aver perso l’equilibrio. Ma è del tutto evidente che stiamo utilizzando solo il condizionale, l’ipotetico, e in questo senso vale tutto e il contrario di tutto”.
Perché c’è stato bisogno di analisi ulteriori? “Non sempre il primo esame chiarisce tutto. Nei casi di annegamento, è possibile andare a cercare nel sangue le cosiddette diatomee, sono alghe unicellulari, eucariotiche, che popolano ambienti diversi sia d’acqua dolce che salata. Trovarle vorrebbe dire che la vittima ha respirato acqua prima di morire. Serve a determinare con certezza la morte per asnnegamento”.
Analisi che arriveranno a breve… “Ci sono 60 giorni di tempo per la consegna delle analisi, e dunque non è detto che il mistero del piccolo Alessandro si risolva in tempi rapidissimi. Nel frattempo invito tutti, la stampa in primis, ad usare la massima cautela prima di addossare responsabilità a questo o quello, specialmente se si parla di altri bambini. E’ una forma di rispetto anche per il piccolo Alessandro”. 


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