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Ecco il mini festival della democrazia

Inizia domani al Granarone la due giorni organizzata da ‘‘Italia in Comune’’

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di TONI MORETTI

CERVETERI – Appuntamento alla Sala Consiliare del Granarone domani dalle 15 alle 20 e domenica dalle 10 alle 13 per l’evento ‘‘E’ la democrazia bellezza’’ organizzato da ‘‘Italia in Comune’’, a cura della conduttrice Arianna Ciampoli e della giornalista Melania Petriello. Preveggenza del politico? E’ veramente straordinario, che il piccolo festival sulla sorte della democrazia, sia pure preparato con largo anticipo visto il lavoro occorso per l’organizzazione e per poter incastrare la partecipazione di personaggi così importanti, ricada proprio nella settimana immediatamente successiva ad un  evento  importante come le elezioni presidenziali degli Stati Uniti d’America con un risultato inatteso ma purtroppo in linea con la tendenza mondiale che ha visto la Brexit  nel Regno Unito  e la Turchia protagonista di una svolta autoritaria. La maggiore preoccupazione però, per chi ha fede nella democrazia così come ci hanno insegnato a percepirla e a considerarla, figlia di valori che mediano tra classi sociali purtroppo disuguali  frutto dell’accettazione  di teorie economiche che utilizzando le parole “libero” per esaltare il mercato facendolo passare per il “totem” della libertà che inneggia ai consumi che inneggiano alla crescita infinita, moltiplicatore caro a certi economisti ma negato come possibilità dalla scienza, basti pensare come il mercato ha fatto uso delle risorse, che infinite non sono, danneggiando l’ambiente che è casa comune  e quanto questa esasperazione ha allargato la forbice delle disuguaglianze creando sempre meno ricchi come numero ma con ricchezze enormi e sempre più poveri, di numero e di reale povertà. Bene senza entrare nel merito, la democrazia aveva i suoi pilastri nella classe media che sta scomparendo. Quella che non voleva rinunciare all’agiatezza ma che attraverso atteggiamenti moderati e accomodanti, attraverso l’applicazione di valori etici come la solidarietà, manteneva in equilibrio quella forbice tra poveri e ricchi ad un livello sopportabile.  In via di dissolvimento la classe media appare all’orizzonte la deriva populista, cosa che sta avvenendo e si vede anche in un paese che è stato un faro per il mondo intero. Dissolta la classe operaia e la classe media, il povero, vuoi per delusione, vuoi per protesta, vuoi per rassegnazione, da consenso al populista perché meglio sa gestire le sue reazioni di pancia. D’incanto scompare la sua sete di cultura, la sua voglia di affrancarsi  ad una società che lo renderà migliore. Non ci crede più. Domani al piccolo festival della democrazia, si parlerà e si dibatterà di questo cercando le cause e con la segreta speranza di allontanare lo spettro di una via senza ritorno. 


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