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Santa Marinella, assicurazione scolastica: aumentano i costi

Santa Marinella, assicurazione scolastica: aumentano i costi

Lo ha comunicato in una circolare la dirigente Velia Ceccarelli: «Istituiremo un fondo di solidarietà»

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S. MARINELLA – In una circolare a firma della dirigente scolastica Velia Ceccarelli, si comunica ai genitori degli alunni che il consiglio di istituto ha deciso di aumentare da 6,50 a 10 euro il costo dell’assicurazione, che ogni studente deve sottoscrivere. «Tale scelta – scrive la Ceccarelli – è dettata dall’esigenza di fare un fondo di solidarietà e sostenere i costi affrontati dalla scuola per l’assicurazione, poiché negli anni passati, nonostante ripetuti solleciti, non sempre i fondi versati dalle famiglie sono stati sufficienti a coprire il premio totale dovuto per la polizza integrativa di tutti gli alunni». La decisione della preside ha mandato su tutte le furie diversi genitori degli studenti, che hanno deciso di rivolgersi al sindaco Roberto Bacheca. «Caro sindaco – dice il signor Adriano Aceto rivolgendosi al primo cittadino – oltre a portarci da casa la carta igienica, i rotoloni per le mani, l’acqua da bere e le risme di carta per la fotocopiatrice, dobbiamo anche risolvere gli insoluti? Come si permette un consiglio di istituto a deliberare che un’assicurazione passi da 6,50 a 10 euro per risolvere insoluti? Le chiedo gentilmente di informarsi e di darci aggiornamenti su questo problema».

Sulla questione interviene anche la signora Roberta Pasetti. «Mi chiedo – dice la signora – dato che un terzo della popolazione scolastica non paga l’assicurazione integrativa, atta a coprire rischi supplementari rispetto a quelli più comuni per cui dovrebbe essercene una di base senza la quale non posso organizzare manco la riunione dei soci di una associazione, come intende organizzarsi la scuola per le uscite e le attività esterne? Chi vigilerà e assicurerà attività alternative alle uscite? Mi sembra un po’ troppo semplice risolvere il problema caricando i debiti accumulati sulle spalle di chi paga. Questo atteggiamento non è consentito dalla legge in nessun caso. Solo le scuole continuano a chiedere contributi volontari obbligatori per coprire le spese assicurative, niente rendicontazioni, e la cosa grave sapete quale è? Che questa modalità di pensiero non appartiene a chi vuole fare il furbo, ma a chi forma e educa i nostri figli». (red. pro.)


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