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Sfalci, a Fiumicino raffica di "bolloni"

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ARANOVA – «Ad Aranova sono due settimane che, a differenza di quanto avveniva prima, gli sfalci non solo non vengono più ritirati ma anzi ‘bollinati’. Idem per carta e cartone. Mentre fino a una quindicina di giorni fa questi rifiuti potevano essere imbustati in sacchetti trasparenti, ora questo ‘modus operandi’ non è più accettato e al contrario ‘punito’ con un bel bollino rosso. Il motivo? Non è dato saperlo. 
Nessuna comunicazione del cambio di strategia e delle modalità di ritiro». È la denuncia del presidente dell’associazione Crescere Insieme, Roberto Severini. 
«Il problema – spiega – non sono gli operatori: eseguono delle direttive. Né tantomeno l’Ati che svolge il servizio di raccolta: anche loro seguono delle indicazioni. 
Il problema sta nella solita mancanza di comunicazione. La gente qui è disperata. Di punto in bianco ci ritroviamo con centinaia di bollini rossi senza capire il motivo. Cosa chiediamo? Che venga inviata alla popolazione residente, insieme alla Tassa sui Rifiuti, anche un bel vademecum con le indicazioni di raccolta rifiuti e il posizionamento almeno una volta al mese di scarrabili per lo smaltimento degli sfalci». 
«Speriamo – sottolinea il vicepresidente dell’associazione Crescere Insieme, Emilio Erriu – che queste domande trovino una risposta. Anche perché le tasse le paghiamo e pure profumatamente. Sono anni che abbaiamo alla luna passando per matti. Abbiamo chiesto ‘lumi’ sul mercato e nessuno si è degnato di risponderci. Abbiamo chiesto tempistiche sul piano di illuminazione pubblica e niente. Chiesto come mai gli scavi per portare l’acqua nella zona di Castiglione si sono bloccati e nessuno c’ha risposto. 
Ad agosto abbiamo segnalato discariche di rifiuti nella zona del Pagliaccetto e a Torrimpietra e sono rimaste lì. Questo è menefreghismo». 
«L’unica cosa ottenuta – continua Erriu – è stata l’installazione di una telecamera dopo che cittadini e associazioni hanno manifestato e bloccato per due ore le strade di Aranova. Ma possibile che per ottenere la minima cosa tocca scendere in piazza? Noi abbiamo dimostrato di non aver paura di manifestare. Se solo così si ascoltano i cittadini allora siamo pronti a farlo ogni volta che si presenti un problema.  
Ma non credo che possa essere una soluzione plausibile».


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