Tarquinia paese fantasma
TARQUINIA – È bastato un post su Facebook, con fotografie al seguito, per scatenare un putiferio. L’oggetto del dibattito un centro storico deserto, quello di Tarquinia, in un giovedì, sì freddo e con i negozi chiusi, ma che però, per ammissione degli stessi commercianti, anche negli altri giorni non è poi così diverso. «Anche con i negozi aperti, vi assicuro, che lo scenario è questo. Ci ritroviamo un paese fantasma, povera Tarquinia».
Forte l’accostamento alle vie cittadine come quelle di Beirut, e ad un coprifuoco che nessuno tollera. C’è chi tenta di mitigare. Fatto è che per il futuro di Tarquinia c’è tanto da interrogarsi. Perché, ed è palese, le cose così non possono continuare. Triste ammissione da parte di molti. Il dibattito è sentito, tanto che anche Giancarlo Capitani, come cittadino e come amministratore consigliere comunale non si tira indietro ad un commento della situazione: «Vedo pubblicate qui su facebook foto della nostra città deserta, e la cosa mi rattrista – dice Capitani (MoRi) – come cittadino e come amministratore. Credo però che, al di là di facili polemiche, ci si debba impegnare tutti per migliorare la situazione, facendo ognuno la propria parte: cittadini, commercianti, amministratori. Questi ultimi soprattutto, (alla cui categoria mi tocca per forza iscrivermi), devono (dobbiamo) avere più capacità d’ascolto, più autocritica, per saper aprirsi di più alla città e alle sue esigenze. Con più umiltà, buona volontà e amore per la nostra comunità, sono certo che possiamo farcela. Tarquinia è cresciuta molto negli ultimi 15-20 anni. Ora però serve fare un salto di qualità. E per questo è necessario il contributo di tutti. Di tutti».
«Ma dove sono i tarquiniesi? – si domanda il segretario del Pd Piero Rosati – Dove vanno? Cosa fanno? 16 mila abitanti, cerchiamo di capire come è cambiata la città. Sembra che a Tarquinia non esista più la tradizionale passeggiata. Con cosa è stata sostituita. Social sul divano? Palestra? Sport diversi, danza? Taverne familiari in compagnia degli amici? Televisione? Raid agli illuminati centri commerciali di Roma? Un mix di questo e altro?». Gli risponde il consigliere comunale d’opposizione Pietro Serafini: «Ora se sei umano devi riconoscere il fallimento di un’amministrazione poco incisiva, propositiva, collaborativa, andate a casa – tuona Serafini – Spazio ai giovani. Avete amministratori che siedono lì da 30 anni. Basta, basta, basta. Chiunque può fare meglio di questo mortorio». Precisa l’analisi di un cittadino: «Certo è che un po’ di iniziative per il periodo natalizio il Comune poteva anche prenderle, coinvolgendo i commercianti e i cittadini. Vanno di moda questi mercatini di natale, secondo me se per tempo si prendevano un po’ di esempi nei vari luoghi dove li fanno, magari riusciva una cosa carina e attirava gente. Volere è potere. Manca purtroppo la volontà e lo spirito di iniziativa». (a.r.)
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