Allumiere, morto lo scalatore Pier Federico Manciati
ALLUMIERE – Quella di Allumiere, Ripa Maiala, è stata la sua ultima scalata. È morto Pier Federico Manciati, il 62enne che sabato mattina è precipitato mentre faceva free climbing, una delle sue più grandi passioni. Uno sport nel quale si affronta la progressione con il solo utilizzo del corpo: mani nude, piedi, ma anche appoggiando e incastrando il corpo intero o sue parti lungo la parete da scalare. Ripa Maiala è una delle pareti più frequentate dell’alto Lazio e, caratterizzata da uno stile vario. Secondo gli esperti è fortemente condizionata dalle correnti d’aria, tanto che in presenza di determinati venti sarebbe quasi difficile scalare. Secondo quanto si è appreso, l’uomo originario di Orvieto, avrebbe fatto un volo di circa cinque metri dopo aver rotolato giù per la parete per decine di metri. Un volo complessivo di circa venti metri che purtroppo non gli ha lasciato scampo. Al momento dell’accaduto, la cui ricostruzione è al vaglio degli inquirenti, il sessantaduenne, si trovava insieme a un compagno di cordata che, con lui, condivideva la passione per le arrampicate e che, impotente, lo avrebbe visto precipitare dando poi l’allarme. Sul posto sono intervenuti i carabinieri della compagnia di Civitavecchia e l’eliambulanza del 118 che ha provveduto al trasporto dello scalatore presso il policlinico Gemelli di Roma. Gravissime le lesioni riportate a seguito della caduta. Diplomato all’Isef di Perugia, Manciati è stato docente di Scienza motorie e sportive in varie scuole dell’Orvietano, allenatore di pallamano livello 1B e dal 2013 era delegato regionale per l’Umbria della Federazione italiana Pallamano e ad interim delegato per le province di Perugia e Terni. Dal 1998 collaborava con la Uisp di Orvieto come istruttore presso il centro fitness Uisp “Agorà”. Da circa un anno era andato in pensione e dedicava la maggior parte del tempo proprio a coltivare la sua grande passione per il free climbing.