All'ordine del giorno la variazione di bilancio
di TONI MORETTI
CERVETERI – Stasera, Consiglio comunale. L’augurio che si fanno tutti i cittadini di Cerveteri è che non si ripeta lo spettacolo indecoroso della seduta ultima scorsa, quando un corto circuito di diritti e di poteri ne ha determinato la sospensione definitiva facendo saltare i lavori programmati tra i quali anche una delibera di variazione di bilancio per maggiori costi da approvare in tempi contingentati la quale non solo non si è potuta discutere ma neanche votare ed eventualmente approvare. La contesa era nata all’apertura del Consiglio al momento delle comunicazioni, quando il consigliere Luciano Ridolfi chiede la parola per fare una comunicazione. Fu allora che il presidente Salvatore Orsomando, pur sapendo benissimo di cosa si trattava, ne chiede il contenuto e comincia una diatriba col Ridolfi sul fatto di concedergli la parola per farla o se negarla. Da qui nasce un conflitto sulla opportunità di poter fare una comunicazione che secondo Orsomando non si poteva fare perché ai termini del regolamento si possono fare solo comunicazioni su argomenti che interessano l’intera collettività, e questo a suo dire non era di interesse generale. Ridolfi dal canto suo insisteva nel sostenere che comunicare e stigmatizzare i comportamenti ritenuti da lui non consoni da parte del prersidente, Orsomando stesso, non solo era di interesse generale ma corroborante ed essenziale per l’esercizio della democrazia. Interviene poi nella discussione il consigliere Carmelo Travaglia capogruppo del PD che più che Ridolfi ha difeso il principio che egli sosteneva. Prevale quindi l’autorità che deriva dalla carica gerarchica del presidente che abbandona il tavolo e sospende definitivamente la seduta con buona pace della delibera urgente che doveva essere votata, quella si di interesse dell’intera collettività. Ora, se ci sforzassimo di far prevalere il buon senso per permettere al consiglio comunale di andare avanti nel suo lavoro senza abdicare a dispute personali, bisognerebbe che una delle due parti soprassedesse e seppellisse l’ascia di guerra perlomeno fino a quando si saranno approvate le cose urgenti ed importanti. Potrebbe farlo Orsomando, lasciando esprimere Ridolfi e sarebbe una vittoria per la democrazia. Potrebbe farlo Ridolfi, rinunciando ad esprimersi, ma solo temporaneamente per ritornare, più agguerrito che mai ad una resa dei conti che prevede la richiesta di sfiducia con revoca del mandato per Orsomando. Dalle indiscrezioni trapelate, sembra che a fare questo passo sarà Luciano Ridolfi. A questo punto però ci sorge un dubbio. Se Ridolfi vorrà comunicare la decisione presa ai cittadini in Consiglio e cioè vorrà dire che per permettere l’approvazione di atti più urgenti, rinuncia a parlare, sarà l’argomento di interesse generale per Orsomando o no?