Caso Vannini, oggi la quinta udienza
LADISPOLI – Grande attesa per l’udienza di oggi in Corte d’Assise, la quinta del processo per l’omicidio di Marco Vannini, giovane ceretano deceduto nella sera del 17 maggio 2015 a causa di un colpo d’arma da fuoco partito dall’arma di Antonio Ciontoli, padre della sua fidanzata Martina.
Sul banco degli imputati con l’accusa di omicidio volontario la famiglia Ciontoli: Antonio, sua moglie Maria Pezzillo, i figli Martina e Federico, mentre Viola Giorgini, fidanzata di Federico, per omissione di soccorso. Ad essere esaminati saranno alcuni testimoni dell’accusa, rappresentata dal pubblico ministero Alessandra D’Amore: il maresciallo, comandante della Stazione dei Carabinieri di Ladispoli Roberto Izzo, il luogotenente Audenzio Risveglia del Nucleo Operativo di Civitavecchia che ha effettuato i tamponi e i sopralluoghi in casa Ciontoli; il maresciallo capo Marco Balducci, del Nucleo Operativo di Civitavecchia, che ha partecipato alle indagini della Polizia Giudiziaria effettuando i tamponi e i prelievi della polvere da sparo, il maresciallo Arianna Salis e il maggiore Giuseppe Iacovazzi del RIS di Roma.
L‘udienza presenta un carattere tecnico vista la presenza di periti che riferiranno sugli esiti dello stub, ossia in ordine alla presenza di tracce di polvere da sparo su persone e abiti, e su eventuali impronte digitali sull’arma del delitto.
Da quanto si sa sulla pistola non è stata trovata alcuna traccia di Dna, la qual cosa potrebbe portare a delle conclusioni circa il comportamento della famiglia Ciontoli nei momenti successivi al fatto. L’esame stub invece proverebbe la presenza sia di Antonio sia di Martina che di Federico sulla scena del crimine al momento dello sparo. Nell’udienza di domani questi rilievi verranno approfonditi ulteriormente e potrà emergere con maggiore evidenza la loro rilevanza ai fini del processo.