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Tarquinia, domenica "Il battito della Grande madre"

Tarquinia, domenica "Il battito della Grande madre"

Alle 17,30 nella sala Sacchetti del Palazzo dei Priori spettacolo di letture, canti, suoni e danze dall'antica saggezza

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TARQUINIA – Si svolgerà domenica 8 gennaio 2017, alle ore 17.30, nella sala Sacchetti del Palazzo dei Priori, in via dell’archetto 4, a Tarquinia (VT), lo spettacolo dal titolo “Il battito della grande Madre” – letture, canti, suoni e danze dell’antica saggezza.

Lo spettacolo, un concerto multisensoriale scritto da Eleonora Velka-Sai, vede la partecipazione di Elisabetta Irrera, Selmah Ma Dhyan, Silvia Sant’Agata ed Eleonora Velka-Sai e si svolge con il patrocinio della Società Tarquiniense d’Arte e Storia. L’ingresso é a pagamento 5 euro.

 

“Questo concerto é la via per riscoprire i doni, i talenti e le abilità creative del Sacro – dichiara Eleonora Giudizi, in arte spirituale Eleonora Velka-Sai – é il viaggio della nostra Anima che con l’aiuto del suono, del canto ancestrale e la forza di letture antiche, si libera per compiere un volo fuori dal tempo e dallo spazio, ritrovando il suo potere interiore e attingendo alle radici della saggezza arcaica per riportarla nel quotidiano.

 

Questo concerto multisensoriale é per le Donne e gli Uomini che vogliono incamminarsi alla riscoperta della propria spiritualità, della propria magia profonda. L’arte parla al nostro cuore, che ha un bisogno vitale di tornare a respirare bellezza creativa. Tutte le cose hanno un’anima, se distruggiamo ciò che abbiamo intorno, distruggiamo noi stessi. 

 

L’io separato dal tutto é illusione, l’io esiste solo in relazione con l’intero Universo, distinto ma non separato. Dobbiamo riscoprire un’identità infinitamente più vasta – prosegue – questa trasformazione deve fondarsi sull’amore per il sacro: riconoscere che ciascuno di noi é parte dell’aria che respiriamo, del fuoco, dell’acqua, della montagna, del lupo, dell’aquila…

 

Il mondo oggi incita l’uomo a vedersi come una macchina, un oggetto: siamo diventati consumatori patologici della terapia che cura il sintomo e non la causa.

Se riusciamo a vedere il nostro corpo come un’anima, i nostri organi come degli dei, possiamo intrattenere un dialogo profondo con noi stessi, ed é questo dialogo che ci porta all’anima di tutte le cose, di tutti gli aspetti della natura.

 

L’unica cosa che esiste é il darsi e l’offrirsi – conclude Eleonora Velka-Sai – è l’Amore il tessuto con cui sono fatte tutte le cose.”


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