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Hcs, il Giudice dispone l'asta per i servizi

Hcs, il Giudice dispone l'asta per i servizi

Nell'attivare la procedura di concordato, che il 5 maggio dovrà essere approvato dai creditori, il Tribunale ha richiesto di esperire una evidenza pubblica per ricercare offerte migliorative rispetto a quanto previsto dal Comune per il passaggio dell'azienda alla Newco. Di fatto si aprono le porte alla privatizzazione dei servizi

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CIVITAVECCHIA – L’assemblea dei creditori di Hcs si riunirà il prossimo 5 maggio per votare il piano di concordato redatto dall’amministrazione Cozzolino e presentato dall’azienda lo scorso 29 dicembre. Lo ha deciso ieri il Tribunale di Civitavecchia, avviando la procedura prevista dalla legge per arrivare, appunto, al voto dei creditori.

Ma il Giudice Giuseppe Bianchi  ha prescritto un adempimento di non poco conto, prima di arrivare all’adunanza dei creditori: il commissario giudiziale ha chiesto di ricercare un’eventuale offerta per la cessione dell’azienda migliore rispetto a quanto proposto dal Comune per il passaggio alla Newco, ossia ai 10 milioni di euro in cinque anni stanziati per l’affitto di azienda alla Newco.

In sostanza, visti gli importi ed i servizi pubblici locali di cui Hcs è titolare, dovrà essere bandita un’evidenza pubblica, che si configurerebbe come una vera e propria asta per la possibile privatizzazione dei servizi.

Una ipotesi che era contenuta anche nella bozza di piano sottoposta ai sindacati, che avevano cassato quel passaggio che ora rispunta per mano del Giudice.

Tutti aspetti non certo secondari sorvolati ieri dalle dichiarazioni del Sindaco Cozzolino e dell’assessore Savignani, che si sono limitati a salutare con soddisfazione l’accoglimento del concordato, che evidentemente presentava i requisiti formali richiesti, ma che anche dal punto di vista sostanziale, per quanto riguarda la finanza esterna prevista da parte del Comune, non deve aver convinto del tutto il giudice che in maniera abbastanza inconsueta ha disposto di provare almeno a cercare una soluzione migliore per i creditori.

Il concordato è infatti approvato solo quando raggiunge il voto favorevole di tutti i creditori che rappresentano la maggioranza dei crediti ammessi al voto, oppure, qualora la proposta preveda svariate classi di creditori, il concordato supera la fase dell’approvazione se in tutte le classi si riscontra il voto favorevole della maggioranza dei crediti ammessi al voto. Altrimenti, il tribunale rigetta la proposta di concordato preventivo, per poi dichiarare, su istanza del pubblico ministero o dei creditori, il fallimento del debitore. E nel caso specifico ci sarebbe già l’istanza della Mad, che rappresenta – tra i creditori non privilegiati (per i quali è stato proposto il pagamento del 100% delle spettanze e che non sono ammessi al voto per il concordato) – il maggiore creditore di Hcs insieme ad Inps e Agenzia delle Entrate.

Quindi, la decisione di Mad, che ha già chiesto il fallimento dell’azienda, giocherà comunque un ruolo rilevante per il destino della municipalizzata.


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