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Manutenzioni fantasma: indagato anche il tecnico del deposito Cotral di Montalto

Manutenzioni fantasma: indagato anche il tecnico del deposito Cotral di Montalto

Domenico Ercolani tra i 50 finiti nel mirino della Guardia di Finanza di Roma. Palozzi (FI): “Quadro inquietante già nel 2012: fu doveroso per il mio cda informare la Procura”

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MONTALTO – C’è anche il responsabile dell’unità tecnica del deposito di Montalto di Castro tra gli indagati nell’ambito della maxi operazione della Guardia di Finanza di Roma sulle presunte manutenzioni fantasma degli autobus.

Domenico Ercolani di 54 anni, nato a Capodimonte e residente a Valentano, dovrà rispondere insieme ad altri 49 indagati, tra i quali diversi viterbesi, delle ipotesi di reato che vanno dalla truffa (in alcuni casi tentata), alla frode in pubbliche forniture, con l’aggravante di aver messo a rischio la sicurezza dei trasporti pubblici.

La Procura di Roma aveva chiesto l’arresto per quindici persone, tra cui i viterbesi Arcangeli e Buttinelli, ottenendo però solo quello di Mauro Valentini, 55 anni, titolare della ditta di Ladispoli.

Con Ercolani, sono indagati tra gli altri anche l’imprenditore ed ex presidente della Viterbese Carlo Graziani di 40 anni, nato a Viterbo e residente a Blera. Secondo l’accusa, “quale responsabile tecnico e amministrativo della società Gmm srl (già Gruppo Graziani srl), Graziani “senza aver effettuato le previste e dovute lavorazioni”, avrebbe “truffato” l’azienda di trasporto pubblico.

Indagati anche il capotecnico del deposito Cotral di Civita Castellana Fabio Arcangeli, 52 anni, nato ad Arce (Frosinone) e residente a Vetralla; il capotecnico del deposito di Viterbo Francesco Buttinelli, 58 anni, nato a Soriano; il capotecnico dell’impianto Cotral di Viterbo e il capo dell’unità tecnica del deposito di Blera Patrizio Pigna; Alessandro Ranucci, di 42 anni, nato a Viterbo; Maurizio Di Giovenale di 66 anni, nato a Magliano Sabina (Rieti) e residente a Gallese e il capo dell’unità organizzativa, amministrativa e tecnica della divisione Cotral di Roma-Viterbo, Goffredo Taglioni.

Tutti gli indagati, secondo i pubblici ministeri Stefano Fava e Letizia Golfieri,  avrebbero a vario titolo “truccato le manutenzioni dei bus Cotral, facendo risultare di aver riparato pullman che invece continuavano a circolare senza gli standard di sicurezza o subivano continui guasti. Il tutto truffando l’azienda di trasporto pubblico”.

Il gip Massimo Battistini nelle 182 pagine di ordinanza parla di “Sistema Cotral’’ con 57 episodi illeciti ricostruiti dalla Finanza e commessi nell’arco di due anni. 

Le indagini, condotte attraverso intercettazioni, perquisizioni e sequestri, risalgono infatti al  2014 da una denuncia dell’amministratore delegato della Cotral Vincenzo Surace, allarmato dall’anomalo dato dei guasti segnalati sugli autobus, dai frequenti problemi meccanici e dall’incendio di alcuni mezzi.

Secondo quanto riportato nell’ordinanza di custodia cautelare, Fabio Arcangeli, ad esempio, avrebbe “attestato falsamente la corretta e completa esecuzione delle manutenzioni richieste” su tre autobus. Manutenzioni, “in realtà non eseguite”. Il tutto per far guadagnare, in un caso, “all’imprenditore Mauro Valentini un ingiusto profitto di 635,76 euro”. Negli altri due casi, invece, “l’ingiusto profitto” sarebbe stato “costituito dal valore dei pezzi di ricambio forniti dalla Cotral, ma mai installati e indebitamente trattenuti. Nonché dal costo della manodopera (18,49 euro) per la sostituzione del devio luce, e dal costo della manodopera (11,50 euro) per la sostituzione del filtro gasolio”. Nel primo caso la Cotral, “venuta a conoscenza dell’indagine in corso, non pagava l’importo richiesto”. Arcangeli, inoltre, oltre ad aver “commesso frode ai danni della Cotral”, avrebbe anche messo “in pericolo la sicurezza dei trasporti pubblici. Con l’aggravante di aver commesso il fatto in esecuzione di un contratto con un ente pubblico avente a oggetto opere necessarie a un pubblico servizio”.

Sulla vicenda Cotral nei giorni scorsi è intervenuto il consigliere regionale di Forza Italia ed ex presidente Cotral Adriano Palozzi.“L’indagine sulle manutenzioni dei bus Cotral, che ha portato a un arresto e a 50 indagati, oltre la metà interni all’azienda regionale, conferma il quadro grave e inquietante che si presentò, già nel 2012, al cda che presiedevo. Non fu facile, in quei frangenti, prendere la decisione di autorizzare l’Ad Surace a proseguire con le indagini interne e a informare immediatamente dopo la Procura, perché immaginavamo che la questione stava assumendo dimensioni sempre più consistenti a tutto discapito della Cotral”.

“Fu un dovere che ci assumemmo con massimo senso di responsabilità – aggiunge Palozzi – supponendo che, se i nostri sospetti si fossero rivelati fondati, l’indagine avrebbe coinvolto un numero notevole di persone e si sarebbe, quindi, scagliata come un fulmine a ciel sereno su tante famiglie. Ma, alla luce dei numeri abnormi che si registravano sulle manutenzioni in contrasto con una realtà quotidiana di autobus fermi o in servizio anche se guasti, non potevamo di certo far finta di niente. Per questo ringrazio l’Ad Surace per aver materialmente azionato la macchina delle indagini e i vertici che sono arrivati in Cotral dopo di me per aver dato continuità al lavoro avviato allora. L’auspicio adesso è che l’attuale CdA, dopo aver collaborato con gli inquirenti nella fase conclusiva delle indagini, si concentri sul reale e concreto rilancio della società”.


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