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Migranti imposti a Civitavecchia

Migranti imposti a Civitavecchia

Chiari i contenuti della riunione in Prefettura: seppure il Comune dovesse accettare i 194 dal programma Sprar l’opzione ‘‘caserma De Carolis rimarrebbe in piedi’’. Prevaricazioni mascherate da trattativa: ora il sindaco Cozzolino dovrà alzare la voce per evitare disagi legati a servizi locali già ridotti all’osso

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CIVITAVECCHIA – Il sindaco Antonio Cozzolino interviene subito dopo l’incontro che si è tenuto presso la Prefettura di Roma (presenti ventidue rappresentanti istituzionali del territorio), nel quale è stato illustrato il piano nazionale di reparto dei migranti richiedenti asilo.

“Il prefetto Basilone – spiega il primo cittadino –  ha invitato i Comune ad aderire al programma SPRAR in una delle due finestre: entro il 31 marzo o entro il 30 settembre. In base ai coefficienti – prosegue il sindaco – a Civitavecchia spetterebbero 194 migranti. Il che non vuol dire che debba essere presentato un progetto da 194 posti: può essere presentato anche da meno oppure arrivare progressivamente ai 194 posti che il piano di riparto nazionale prevedrebbe per Civitavecchia, seconda la logica dell’accoglienza diffusa”.

Secondo quanto riportato dal primo cittadino, i Comuni che aderiranno al progetto SPRAR saranno esentati dall’insediamento dei CAS (centri di accoglienza straordinaria) sul loro territorio.

“Su mia esplicita richiesta, in entrambi i casi (CAS o SPRAR) nulla cambierebbe per la situazione della caserma De Carolis – aggiunge Antonio Cozzolino – che nei piani del Ministero dell’Interno avrebbe dovuto diventare un hub regionale e che potrebbe essere sempre utilizzato dalla Prefettura in via d’emergenza, in attesa che la situazione della variante urbanistica venga definita, in maniera positiva o negativa che sia. Della questione ne parlerò al più presto in maggioranza e con i vertici del Movimento 5 Stelle, per decidere in maniera congiunta la linea da intraprendere”.

La fregatura è servita. In buona sostanza, mentre per tutti i comuni varrà la regola della ripartizione e quella della volontarietà (se si sceglie il sistema SPRAR si evitano insediamenti di centri di accoglienza straordinaria), per Civitavecchia il destino è segnato: arriverebbero circa 194 ospiti nell’ottica SPRAR e rimarrebbe in piedi l’opzione De Carolis, con un hub che accoglierebbe altri migranti.

Quello più quello, per intenderci, le solite sviolinate che di norma vengono riservatei a quei comuni che si agitano nel decantare la bontà del vino di famiglia, ma che all’atto pratico a Roma vengono considerati una retrovia dello sviluppo.

Sia chiaro, l’arrivo di immigrati non spaventa sotto il profilo umano, ma terrorizza sotto quello organizzativo se è vero come è vero che ogni struttura necessita dell’impiego di uomini e mezzi per quanto riguarda la sicurezza,  la sanità, i trasporti ecc. Civitavecchia già arranca sotto questi aspetti, ogni aggiunta senza potenziamento di organico e mezzi metterebbe il sistema a rischio esplosione.


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