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"Investire, ma sulle infrastrutture"

"Investire, ma sulle infrastrutture"

Fiumicino. Chiesta l’elaborazione di uno studio di fattibilità aperto a contributi esterni. Il Comitato FuoriPista critico sulla capacità della rete stradale esistente di assorbire un aumento di traffico rispetto agli investimenti aeroportuali

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FIUMICINO – «Il Comitato FuorPISTA denuncia da sempre le innumerevoli criticità del progetto di raddoppio dell’aeroporto di Fiumicino: incompatibilità con i vincoli della Riserva Naturale Statale del Litorale Romano, inaffidabilità delle previsioni di traffico aereo, inefficiente utilizzo della infrastruttura aeroportuale, intollerabile aumento dell’inquinamento acustico ed ambientale, solo per citarne alcuni.
Anche a seguito dell’incendio verificatosi a Fiumicino nel maggio 2015, sta emergendo però un’ulteriore criticità infrastrutturale che andrebbe ad aggravare quelle già evidenziate, ma che sino ad adesso gli enti coinvolti e responsabili (ADR ed ENAC in primis) non hanno, a nostra conoscenza, voluto approfondire e tantomeno provato a risolvere. Si tratta della rete stradale e delle sue capacità di assorbire ulteriore traffico». E’ quanto si legge in un comunicato del Comitato Fuorpisita.
«Attualmente – prosegue la nota – l’infrastruttura stradale di accesso all’aeroporto è rappresentato dall’autostrada A91 (Roma-Fiumicino): unica arteria di congiunzione diretta da e per Roma, e dalla molto limitata capacità della rete viaria secondaria e di adduzione all’ A91, cioè della rete stradale interna al GRA.
L’A91 è anche la principale arteria di collegamento con le località sud-ovest di Fiumicino (50.000 residenti in larga parte non serviti dalla ferrovia), mentre il suo tracciato si sovrappone, per gran parte, con la A12 Roma–Civitavecchia-Rosignano, subendo l’inevitabile aumento di traffico, conseguente al già previsto potenziamento del tratto Tarquinia-Rosignano.
Il raddoppio del numero di passeggeri previsti dal progettato raddoppio dell’aeroporto è quindi insostenibile per questa infrastruttura stradale, ma sarebbe insostenibile anche nel caso quest’ultima venisse potenziata, progettando ulteriori assi viari in aggiunta a quelli già previsti dagli strumenti di pianificazione territoriale.  E questo anche senza voler considerare l’altra infrastruttura che porterebbe a un ulteriore esorbitante aumento del traffico su gomma cioè il previsto Porto Commerciale gravante sempre sulla medesima rete stradale.
Perseguire sulla strada del potenziamento delle infrastrutture stradali significherebbe perseverare su una strategia di sviluppo storicamente perdente, che incentiverebbe la domanda di trasporto su gomma e porterebbe ad una rapida saturazione dell’A91, ricreando la situazione di congestione iniziale.
Occorre, quindi, valutare scientificamente e tecnicamente quali siano le modalità e le reti di trasporto più convenienti e meno impattanti sul territorio.
Il Comitato FuoriPISTA chiede pertanto che venga elaborato un studio di fattibilità – con il coinvolgimento delle comunità locali – che evidenzi e quantifichi le conseguenze dell’eventuale raddoppio del numero di passeggeri in arrivo e in partenza dall’aeroporto, sommati a quelli del previsto Porto Commerciale, che si riverserebbero su tutta la rete stradale del quadrante nord-ovest, indicando in maniera chiara quali sono i limiti di traffico automobilistico che questa può sopportare.
In assenza di tale studio, il Comitato FuoriPISTA chiede alle Autorità competenti (Regione,Comuni di Roma e di Fiumicino, Ministero dei Trasporti) di bloccare qualsiasi attività/intervento come quarta pista e raddoppio dell’aeroporto di Fiumicino, che comportino un incremento imponente del numero di autoveicoli, insostenibile per le attuali e future infrastrutture viarie».   


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