Pubblicato il

‘‘Serietà e rispetto’’: la sfida di Bacciardi

‘‘Serietà e rispetto’’: la sfida di Bacciardi

Amministrative 2017. Il candidato sindaco dei Moderati e Riformisti lancia strali contro tutti. Nel mirino anche l’avversario Gianni Moscherini, pure lui in corsa per la carica da primo cittadino

TARQUINIA – Renato Bacciardi contro tutti. Sembra essere questo il percorso intrapreso dal ‘’Moro’’ in corsa per conquistare la poltrona da sindaco dopo anni da vice nell’amministrazione Mazzola dalla quale ha di fatto divorziato qualche mese fa.

«Ci sono molte cose di cui Tarquinia ha bisogno – dice Bacciardi – ma soprattutto c’è qualcosa di cui la città ha inevitabile necessità di fare a meno: questa comunità deve tenere lontano chi persegue il proprio interesse gettando veleno. La città ha sfide importanti da affrontare, e per farlo servono serenità e rispetto».

«Capisco che chi fatica a trovare sponde politiche alle proprie ambizioni possa sentirsi nervoso o frustrato – attacca Bacciardi – ma non è certo commissionando articoli al veleno che si conquista la fiducia degli elettori, men che meno che si potrà amministrare una città».

«Siamo puffi? – aggiunge il leader dei Moderati e Riformisti – L’immagine ci piace: per quanto fantasiosa, quella degli omini blu è una comunità laboriosa, coesa, fortemente determinata a difendersi dai problemi e dalle minacce esterne. E questi, al di là dell’ironia, sono valori e prospettive che ci ispirano, che sono alla base del nostro progetto per la città».

«In quanto poi,– conclude Bacciardi – agli uomini illuminati dalle idee geniali, ci piace sempre valutarli nel complesso, e non per i soli pezzi di storia che loro amano raccontare». Dito puntato contro l’ex sindaco di Civitavecchia Gianni Moscherini, anche lui in corsa per la carica da sindaco. «Perché a Tarquinia Lido – dice Bacciardi – non vedo alcuna tendopoli, ma nel curriculum di Moscherini riportato da certa stampa sembrano mancare dei pezzi: dai tentativi per fortuna abortiti con Roma Vetus, ai 640 immigrati alla caserma De Carolis. Senza dimenticare la centrale a carbone: ma forse è anche da lì la corrente che contribuisce a illuminarlo».

ULTIME NEWS