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"Le primarie sono importanti ma non mi candido"

"Le primarie sono importanti ma non mi candido"

A parlare Franco Caucci, imprenditore e nuova realtà del PD: «Non sono per le divisioni e le scissioni, auspico l’unione perchè è interesse di tutti»

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di TONI MORETTI

CERVETERI –  Continua intensa l’attività del Partito Democratico nelle piazze per la raccolta di adesioni all’escrizione del registro dei votanti per le elezioni primarie che designeranno il candidato sindaco del partito per le prossime amministrative. Franco Caucci è un personaggio asceso prepotentemente alla ribalta per la chiarezza dei suoi comportamenti e per le linee sempre cristalline che ha condotto e a lui rivolgiamo tre domande.
Lei, signor Caucci, si potrebbe definire la vera novità del Partito Democratico, concentrato come è sempre stato ad evitare ogni coinvolgimento nei momenti di tensione noti nel partito che hanno provocato una spaccatura profonda. Ha sempre chiesto unità e azione fattiva sui contenuti appoggiando la scelta delle Primarie. Concorrerà alle primarie?
«In politica credo nella collaborazione fattiva, nel coinvolgimento allargato ai cittadini, le Primarie sono un esempio di ampia democrazia aperta, nel rispetto di quanto previsto dallo statuto del Partito Democratico. E’ una festa allargata per il Partito e per i suoi componenti: è uno strumento immediato di condivisione, di crescita e di unione, “perché la politica deve essere conquista, deve essere senza rete. Bisogna sudare e combattere, essere pronti a rimettersi in gioco”. Per Rinnovamento Democratico, i momenti di confronto sono stati tanti: vedi la costituzione del Comitato del Sì che ci ha consentito di ripristinare il “contatto con la gente”,  la sfida promossa dal PD con il Referendum a favore della Riforma Costituzionale, il lavoro di programmazione della nuova Segreteria di Maurizio Falconi, di cui siamo parte attiva, le tante attività progettate in vista della Primarie del 19 marzo prossimo, i banchetti di sensibilizzazione sul territorio dei prossimi eventi ed appuntamenti con la cittadinanza in vista delle prossime elezioni Amministrative. Noi non ci siamo tirati indietro, di fronte alle responsabilità, perché siamo per la democrazia, la politica nasce su contenuti veri, capacità di persone, collaborazione, apertura verso l’esterno, si deve ragionare in linea con le esigenze, con coerenza e lealtà. Non si possono proporre e sostenere progetti per la propria città e per mero capriccio, bloccare il lavoro intrapreso a scapito della collettività e del partito, il Provinciale dovrebbe essere più solerte ai problemi del partito locale, essere più vicino e dare un indirizzo contro la divisione. Trovo che sia importante oggi più che mai sostenere il nostro PD a poter “costruire” un nuovo progetto politico compartecipato con la Città, dopo anni di stasi, abbiamo il dovere di lanciare una nuova sfida per Cerveteri, contro i blocchi intenzionali di gruppi interni atti alla preclusione e a favore della polemica.  Per quanto riguarda la mia partecipazione alle primarie dico che per me non sono ancora mature le condizioni per poter portare il progetto fino in fondo come faccio sempre. Questa volta quindi non parteciperò perchè non sono convinto di potermi esprimere al meglio».
Quale è la sua posizione circa l’esigenza che il PD esprima un suo candidato sindaco autonomo piuttosto che effettui un esperimento come quanto ha fatto Zingaretti e il partito provinciale con la lista per l’Area metropolitana?
«Condivido quanto avviato da Zingaretti con le elezioni della Città Metropolitana, poiché ha ricollocato il PD nel suo ruolo fondamentale di raccordo per tutte le forze politiche che gravitano intorno al centro sinistra. L’area Metropolitana ha raccolto la voce dei Sindaci del Centro Sinistra anche se non fanno parte del PD e ha dato una grande opportunità al nostro territorio e alla nostra Città, consentendo ai nostri candidati di poter realizzare opere importanti per essa. Rinnovamento Democratico sta lavorando intensamente al suo progetto per Cerveteri, tanto deve essere ancora fatto in merito a temi importanti  che ricoprono l’intera sfera delle esigenze dei cittadini, dalle infrastrutture ai servizi e al lavoro». 
Come si rapporterà lei e quale posizione prenderà se come sembra dovesse avvenire una scissione del partito a livello nazionale? Con quale parte si schiererà e perché?
«Non sono per le divisioni e le scissioni, non possono dare risvolti positivi, non è una questione di immagine ma di credibilità, verso chi ha condiviso e crede nei nostri progetti. Il PD ha bisogno di rappresentanti attivi, trasparenti, privi di personalismi, non si può decidere a priori dove e come schierarsi, auspico l’unione, perché è interesse di tutti».


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