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Stefano Giannini boccia il renzismo: "Scelgo Orlando e Zingaretti per un Pd diverso, lontano dalle vecchie logiche"

Stefano Giannini boccia il renzismo: "Scelgo Orlando e Zingaretti per un Pd diverso, lontano dalle vecchie logiche"

CIVITAVECCHIA – «Da tempo seguo con preoccupazione le vicende del mio partito, avvitato in una lotta di potere verticistica che militanti ed elettori faticano a capire, mentre il paese cerca con difficoltà di uscire dalla crisi economica e sociale che attanaglia l’Europa.  Non nego che alla preoccupazione si è aggiunto un velo di delusione, quando a distanza di mesi non ho visto quella politica di equità e giustizia sociale che mi sarei aspettato dal mio leader nazionale, nonché ex premier, Matteo Renzi». Parole dure quelle di Stefano Giannini, che all’interno del Partito democratico di Civitavecchia da tempo sta pensando di creare qualcosa di alternativo, in grado di aggregare e di avvicinare alla politica tutti coloro che a ragion veduta hanno sempre contestato determinati metodi e organizzazioni. «Non può sfuggire agli occhi di chi ha vissuto tutte le fasi evolutive di questo partito, essendo peraltro tra i primi sostenitori di Renzi – dichiara l’ex consigliere comunale –  come quella stessa politica oligarchica ed a tratti “imprenditoriale” sia divenuta modus agendi proprio di chi voleva rottamarla. D’altro canto la reazione degli scissionisti è il degno epilogo di chi sbatte la porta per questioni di certo non attinenti alla politica quanto piuttosto per l’astinenza dai posti di comando.  In questo panorama è necessaria la creazione di un’alternativa – spiega Stefano Giannini  –  un progetto che all’interno del Partito democratico dia nuovo slancio ad una politica fatta di contenuti, che faccia propri quei valori di centro sinistra troppo spesso dimenticati o messi in secondo piano da chi ha sinora guidato il Pd. Per questo trovo che la candidatura di Andrea Orlando sia la migliore risposta a questa necessità ed alla tempesta che ha investito il partito. Con Orlando si è inoltre schierato il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti – fa notare l’esponente del Pd – esempio emblematico di come il centrosinistra unito possa ben governare, mettendo il Pd al centro di un progetto collettivo in cui tutte le storie e sensibilità siano rispettate e rappresentate. Anche a Civitavecchia potrebbe rappresentare la buona occasione, per restituire uno spazio a tutti coloro i quali si sono allontanati da un partito ad oggi ancora legato a vecchie logiche e liturgie decisamente anacronistiche ed appartenenti al passato. Invito dunque gli iscritti a rinnovare la tessera ed estendo l’invito ad iscriversi per chiunque speri in un progetto di centro sinistra riformista e democratico, così da sostenere Orlando al congresso che si terrà ad aprile e rilanciare il Partito democratico, riavvicinandolo ai valori ed agli ideali che ne hanno sancito la nascita». Il tracollo del renzismo a Civitavecchia? Una nuova componente in grado di arrivare dove altri in passato hanno fallito? Stefano Giannini ci sta provando, schierandosi apertamente dalla parte di Orlando e Zingaretti. Spetterà alle altre figure di spessore del locale Pd accodarsi e collaborare per un progetto alternativo all’interno del partito, in  grado magari di tradursi in buona politica per i cittadini. Non è escluso che tutto questo possa avvenire, come non è escluso che all’idea di Giannini si aggreghino altre forze dem. Il punto casomai è un altro: aderirebbero per convinzione o per convenienza? Va ricordato, per dovere di cronaca, che all’epoca dell’ascesa del renzismo, quando Mauro Guerrini (poi allontanato dal Pd) tifava spudoratamente per il ragazzotto fiorentino, il vento di rottamazione spaventava a morte i più anziani politici del Pd locale, che tuttavia all’occorrenza e per non essere rottamati, non hanno esitato nel giro di pochi mesi a passare da contestatori di Renzi a sostenitori dello stesso ex premier. Saranno pronti a una replica con l’area Orlando-Zingaretti per sopravvivere?   

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