Marsili, il Mondiale sempre più un miraggio
di ALESSIO ALESSI
Una vita sportiva fatta di grandi sacrifici, tra lavoro al porto e duri allenamenti in palestra, tanti successi da dilettante, a 27 anni l’esordio tra i professionisti, a 34 il titolo italiano dei pesi leggeri, a 36 il Mondiale IBO conquistato a Liverpool, a 37 l’Europeo nella sua Civitavecchia, a 39 la corona Silver WBC in quel di Fiumicino, a 40 l’occasione iridata per la corona regina del World Boxing Council contro il montenegrino Dejan Zlaticanin negli States e il forfait dell’ultimo minuto per problemi di salute, un treno sul quale salire e perso davvero per poco; infine il cambio di manager, da Cherchi a Loreni. Ora Emiliano Marsili, dopo essersi messo alla vita la cintura intercontinentale WBA battendo lo scorso dicembre Aristides Perez, è fermo al palo, in attesa di un’occasione Mondiale che appare come un miraggio. L’ultima proposta in ordine tempo arrivata al Tizzo è stata la disputa dell’Europeo contro il campione Edis Tatli, in Finlandia, offerta declinata per ovvie ragioni: un titolo già conquistato in passato e una borsa non adeguata per l’impegno.
«Il mio sogno rimane sempre la corona iridata – ha spiegato Marsili – ma adesso meglio pensare ad occasioni più concrete come la difesa della corona vinta a dicembre, magari a Civitavecchia. Sto provando ad organizzare un evento, ma trovare sponsor è veramente impresa ardua; spero a breve si sblocchi qualcosa».
Intanto le classifiche mondiali non sorridono al Tizzo, uscito da WBC e IBF; solo settimo nella WBA.