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Sgomberi: disagi sociali senza alcun effetto a Ladispoli

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LADISPOLI – Dov’è la solidarietà nell’amministrazione comunale di centrosinistra di Ladispoli? Questa la prima domanda che viene in mente dopo aver letto l’ordinanza di sgombero del cavalcavia nei pressi della biblioteca comunale, sotto il quale ormai vivono circa una ventina di senzatetto.
Che quella di via Caltagirone non potesse essere una situazione igienicamente e umanamente sostenibile non vi sono dubbi, e non vi sono dubbi sul fatto che quella sistemazione è tutt’altro che compatibile con il concetto di decoro.
Al netto di questa considerazione viene da chiedersi: mandando via da lì 20 senzatetto, senza aver nel frattempo studiato un’alternativa, dove si pensa che questi andranno a finire? 
Quelle persone andranno sicuramente a costituire un nuovo nucleo in un’altra zona della città, perché si possono demolire le baracche, ma non si cancellano le persone. Incomprensibile appare come questo provvedimento sia stato preso senza un confronto con l’assessorato alle politiche sociali, l’organo politico e tecnico che ha il compito di occuparsi di queste situazioni.  Nessun confronto preventivo nemmeno con le associazioni che operano sul territorio, chiamate solo ieri a due giorni dall’emissione dell’ordinanza e solo a seguito del clamore mediatico sorto a seguito della decisione. All’incontro di ieri nessun invito nemmeno per la Caritas che conosce una ad una quelle persone e gli fornisce un pasto caldo. Eppure solo un mese e mezzo fa l’amministrazione aveva sommerso gli organi di stampa raccontando ora per ora ogni iniziativa di supporto a quei senza tetto, per via dell’eccezionale ondata di freddo. Ora ci si stupisce invece che lì, sotto quel cavalcavia, vi sia un accumulo di coperte. Saranno forse quelle che hanno permesso ai senzatetto di sopravvivere? 
In quei giorni è partita quella che ormai appare evidentemente un’operazione con pura finalità propagandistica. In tanti si sono chiesti a cosa servissero gli appelli ai senzatetto divulgati attraverso i giornali telematici. Quanti senzatetto avranno letto i comunicati pubblicati sui giornali telematici del territorio?
L’opinione pubblica ora si divide su questo tema. Da una parte chi esulta per lo sgombero, non rendendosi conto che il problema è solamente spostato di qualche centinaio di metri e non risolto, e dall’altro chi si indigna allibito per la durezza e l’immediatezza del provvedimento di “sfratto” a chi è già sfrattato dalla società.
Nell’ordinanza si usano toni durissimi e minacciosi.
«(Il sindaco ndr.) Manda alla Polizia Locale il compito di coordinarsi con le altre forze di Polizia presenti sul territorio per porre in essere l’allontanamento delle persone e delle cose ivi presenti e la chiusura dei locali posti nel cavalcaferrovia sito tra Viale Europa e Via Caltagirone». Un’operazione quella messa in campo dal sindaco che non produrrà nessun effetto. Quelle persone probabilmente torneranno ad abitare quelle aree tra poco tempo.  L’istinto di sopravvivenza non conosce ordinanza sindacale. (Fr.Sc.)


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