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Trent'anni fa la visita del Papa

Trent'anni fa la visita del Papa

Una giornata straordinaria per Civitavecchia, rimasta impressa nella memoria di tutta la città. Sette i discorsi pronunciati da Giovanni Paolo II, tra cui quello davanti agli operai della centrale Enel di Torrevaldaliga Nord. Il ricordo dell'allora sindaco Fabrizio Barbaranelli Monsignor Cono Firringa tra i protagonisti dell'evento  VIDEO1  VIDEO2

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CIVITAVECCHIA – Il 19 marzo 1987 sarà ricordata come una data storica per Civitavecchia. Perché, credenti o meno, la visita di un Papa rappresenta un evento epocale per una comunità. E così è stato per quella festa di San Giuseppe davvero particolare, che ha visto Civitavecchia fermarsi per una giornata intera, per seguire passo passo i tanti appuntamenti di Giovanni Paolo II, il Papa ‘‘venuto da molto lontano’’ amato ed indimenticato. L’ultima visita di un Papa a Civitavecchia, prima di allora, fu quella compiuta da Pio IX il 26 ottobre 1868.

Ben sette i discorsi che pronunciò in un solo giorno, incontrando in pratica tutte le realtà del territorio della diocesi di Civitavecchia-Tarquinia. «Era una giornata ventosa» ricordano in tanti. La preparazione dell’evento, la lunga attesa e soprattutto la grande partecipazione che si è registrata: tutto è impresso nei cuori e nella memoria della città, immortalato nelle tantissime fotografie dell’epoca. La giornata iniziò quando, in lontananza, si vide arrivare l’elicottero bianco sul quale viaggiava il Papa, pilotato proprio da un civitavecchiese, il generale dell’Aeronautica Gianni Mocci, e che atterrò poi nel cortile del Forte Michelangelo.       

Il primo incontro festante fu quello con la cittadinanza, radunata a largo Plebiscito, raggiunta in Papamobile. Chi visse quell’appuntamento ricorda un fiume di gente che colorò tutta la piazza, arrivando a coprire tutto corso Centocelle. Non si vedeva la fine. Bambini in prima fila, per una carezza e per un saluto a Giovanni Paolo II. E poi bandierine bianche e gialle. L’accoglienza delle istituzioni, con l’allora sindaco Fabrizio Barbaranelli ed il vescovo dell’epoca monsignor Girolamo Grillo in prima fila, ed il saluto alla città, tra applausi ed emozioni. ‘‘Fate appello alla vostra tradizione – disse il Papa – per rinascere ancora una volta e costruire con slancio rinnovato il nuovo sull’antico».

Seconda tappa il porto, tra i marittimi e i portuali. Una visita sul traghetto della Tirrenia e un giro sulla motovedetta della Guardia Costiera, prima di raggiungere le centrali cittadine, fulcro della visita voluta proprio nel giorno di San Giuseppe. A Tvn Giovanni Paolo II si fermò per un pranzo nella mensa, insieme agli operai, dispensando parole ancora oggi attuali e cariche di speranza. «Non dimenticheremo mai – scriveva il vescovo Grillo – le calorose strette di mano, gli abbracci di molti operai, il cui viso era rigato da lacrime, che lasciavano intravedere la capacità del Santo Padre di penetrare nei cuori della nostra gente». Più intimo e raccolto l’incontro con il clero ed i religiosi in una Cattedrale gremita; cariche di conforto, invece, la parole donate ai detenuti del carcere di via Tarquinia. E poi la Santa Messa a viale Garibaldi, con oltre 15mila persone presenti, ed il pensiero dedicato ai giovani e al loro futuro. 
Una giornata memorabile, con la città che ha mostrato un grande affetto a Papa Wojtyla e con Civitavecchia conquistata dalla sua carica umana incredibile.

I sette discorsi ufficiali pronunciati da Giovanni Paolo II a Civitavecchia.  

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