Alta tensione in casa dem, equilibri locali in discussione
CIVITAVECCHIA – Acque agitate in casa Pd, dove ‘‘volano gli stracci’’ anche tra due politici della vecchia guardia, peraltro facenti parte della stessa componente di maggioranza che sostiene la segreteria locale del partito. Se una riunione del direttivo non termina per uno scontro verbale tra Valentino Carluccio e Fabrizio Barbaranelli (per una vicenda di tessere riguardante un’altra componente), vuole dire proprio che tra i dem la tensione ha raggiunto il culmine.
Ieri sera, infatti, il direttivo è terminato tra le polemiche, dopo la definizione della lista per la Convenzione Provinciale. Il dibattito interno è scivolato sul duro intervento dei giorni scorsi scritto da Barbaranelli ed alcuni storici amici da sempre a lui vicini, in cui si parlava fra l’altro di «vistose anomalie nel tesseramento».
Parole che hanno indispettito non poco i componenti della commissione di garanzia che doveva vigilare sul corretto svolgimento delle iscrizioni al partito e di cui faceva parte, tra gli altri, Carluccio.
Il quale ha definito inaccettabili i termini e le accuse di Barbaranelli, che ha chiesto di poter precisare alcuni passaggi del proprio comunicato. Ma la tensione ormai era altissima e Carluccio si è alzato e se n’è andato sbattendo la porta.
I rapporti erano già diventati meno ‘‘sereni’’ dopo la divisione creatasi in vista del congresso proprio nella componente facente riferimento a Bruno Astorre, con Barbaranelli che ha deciso di sostenere la candidatura di Orlando alla segreteria del partito, mentre tutti gli altri (Carluccio, Stella e Piendibene in primis, oltre alla parlamentare del territorio Marietta Tidei) sono rimasti con Renzi.
Un altro cuneo infilato in un ventre già più molle rispetto a quello di due anni fa è stato poi quello delle 300 tessere targate Feuli, Iacomelli e Mecozzi (sebbene quest’ultimo non sia iscritto personalmente al Pd). Nella prima conta interna, per quanto possa valere, i tre hanno ottenuto il risultato di avere il capolista per le provinciali del partito, individuato in Giordano Zoi, facente parte del gruppo che da sempre sostiene Mecozzi e il 50% dei componenti la lista stessa. Ad oggi, dunque, pare che gli equilibri interni locali siano saltati o comunque rimessi in discussione dalle novità delle ultime settimane. Con quali sbocchi concreti però pare ancora presto per dirlo.