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Orti sulle sponde del Sanguinara

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di DANILA TOZZI

LADISPOLI – Carciofi, finocchi, persino piselli. Sulle sponde del fosso Sanguinara ignoti hanno creato un piccolo orto, irrigato dalle acque proveniente dallo stesso invaso. La segnalazione è partita da alcuni cittadini, sorpresi nel vedere un appezzamento di terreno presumibilmente di proprietà del demanio, perfettamente e amorevolmente curato. L’indicazione dell’anomala situazione è stata fatta all’associazione culturale «Donna» di Ladispoli rappresentata dalla Presidente Maria Teresa Corrao, già protagonista di diverse battaglie a livello sociale che chiede ora “lumi” sulla coltivazione di tali prodotti e si domanda se ciò sia lecito. Scrive infatti la presidente Corrao «L’Associazione Culturale riceve in continuazione per le vie brevi dai cittadini, richieste per l’interessamento di situazioni che riguardano la salute in ordine ai cibi che vengono venduti dagli addetti ai lavori al consumatore finale, il cittadino. Occorre premettere che l’identità di un prodotto ne racchiude l’essenza, come risultato della sua origine e del viaggio che lo ha portato al suo risultato, definendone così le caratteristiche e l’unicità, consentendo in tal modo il riconoscimento certo rispetto ad altri prodotti. Ora da quanto appreso poiché ci troviamo nella delicata tematica della tracciabilità dei prodotti che mangiamo quotidianamente, onde scongiurare così qualsiasi tipo di malattia, ci si chiede che garanzie ci possano essere se sulle tavole degli abitanti magari possano essere arrivati prodotti provenienti dalla coltivazione nel fosso». Benché nell’autunno 2016 sia stata effettuata la pulizia dei fossi, Vaccina e Sanguinara dei residenti, percorrendo a piedi un tratto di tale fosso a ridosso di via Trapani, hanno scoperto appunto che una porzione di terreno (inquadrato come demanio pubblico ai sensi dell’articolo 822 del Codice Civile) aveva in terra carciofi, finocchi, piselli. Da qui spontaneo il quesito: «Ma questi prodotti coltivati nel letto del fosso Sanguinara, vengono anche venduti al minuto ai cittadini (si rischiano malattie di vario genere?). Gli eventuali scarichi che arrivano inevitabilmente a mare da quali sostanze sono composti?». Interrogativi per i quali la presidente Corrao e forse anche numerosi cittadini attendono una risposta. 


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