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Indagati 8 italiani e uno straniero per il pestaggio mortale di Emanuele

Indagati 8 italiani e uno straniero per il pestaggio mortale di Emanuele

Lo zio del ventenne di Alatri: "E' stata una esecuzione". Tra i 9 padre, figlio e due fratelli

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CIVITAVECCHIA – Al momento sono nove le persone indagate per la morte del ventenne studente di Alatri Emanuele Morganti, massacrato di botte nella notte tra venerdì e sabato in un circolo Arci, dopo un litigio scoppiato per un apprezzamento sgradito alla fidanzata.

Stanotte, al termine del terzo interrogatorio fiume nella caserma dei carabinieri, hanno cominciato a delinearsi le responsabilità dell’accaduto. Si tratta di otto italiani e uno straniero, di origine albanese. Tra questi, padre e figlio e due fratelli.

La fuga degli autori del pestaggio in auto è stata ripresa dalle telecamere di sorveglianza del Comune. I militari del maggiore Antonio Contente e il pm Vittorio Misiti hanno ascoltato nuovamente e per ben undici ore quattro buttafuori, di cui uno di nazionalità albanese, un italiano residente a Ceccano, e cinque persone del luogo. Domande che ieri, dopo la morte dello studente, si sono fatte sempre più incalzanti. Infine la decisione del pubblico ministero di iscrivere tutti sul registro degli indagati.

Per ore ed ore tutti gli indiziati avevano negato di aver visto chi ha sferrato sulla testa di Emanuele i colpi fatali con un paletto di ferro. Le testimonianze sarebbero state contraddittorie. I principali sospetti sembra però siano concentrati su un uomo di Alatri, parte del gruppo con cui si trovava presso il circolo “Mirò”, il giovane albanese che aveva avuto una discussione con la vittima.

“E’ stata una vera e propria esecuzione” racconta ai giornali con un filo di voce Pietro Morganti, lo zio del ragazzo. “Hanno anche sputato sul corpo a terra… I testimoni ci hanno detto che lo picchiavano ovunque, lui ha provato ad andare via con la fidanzata, poi è caduto e l’hanno finito…”. 

“Questa è la foto che ti piaceva più di tutte amore mio. Non riesco ancora a realizzare tutto quello che è successo. Non
meritavi tutto questo, non hai fatto niente di male. Una morte così.”  Scrive su Facebook la fidanzata di Emanuele, all’interno di una pagina dedicata al giovane ucciso. “Ti amo e lo farò per sempre. Il mio cuore ora sta lì con te. Ci rivedremo presto, ciao amore mio”.


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