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NewCo: interrogazione urgente del gruppo consiliare del Pd

NewCo: interrogazione urgente del gruppo consiliare del Pd

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CIVITAVECCHIA – Un’interrogazione urgente, rivolta al sindaco Cozzolino, all’assessore Savignani e al presidente del Consiglio Riccetti per chiedere “se, secondo quanto previsto dall’art. 2112 del codice civile, il percorso seguito dall’amministrazione comunale consente a tutti i dipendenti di mantenere, nel passaggio alla NewCo, tutti i diritti acquisiti nelle precedenti società e se quanto sopra dovesse trovare fondamento, con quale criteri si ritiene di intervenire per riequilibrare una gestione della NewCo che altrimenti – si legge – anche al netto dei debiti pregressi che verranno addossati ai vecchi creditori, non potrebbe far altro che continuare a generare sofferenze di bilancio insostenibili per la comunità”.

È quella presentata dai consiglieri comunali del Pd Marco Piendibene, Rita Stella e Marco Di Gennaro, alla luce dei dubbi non ancora dissipati sulla delicata vicenda delle municupalizzate cittadine, “un’ulteriore, drammatica conferma – hanno spiegato – della assoluta incapacità dell’amministrazione comunale di raggiungere un qualsiasi traguardo con fermezza e celerità. Dopo tre anni, centinaia di migliaia di euro di consulenze, esorbitanti stipendi e rimborsi spese ancora elargiti ai liquidatori, i debiti complessivi delle partecipate hanno raggiunto la cifra record di 60 milioni di euro, contro i 21 alla fine della precedente amministrazione. Questa attuale amministrazione, oltre a non essere in grado di redigere un valido piano industriale, è sembrata impreparata rispetto al fatto che il giudice abbia assegnato alla NewCo il ramo d’azienda di Hcs e Città Pulita”.

I tre consiglieri ricordano che anche per quanto criguarda Argo la soluzione non sembra vicina dal momento che il concordato che la riguarda è in notevole ritardo. “L’ondivago atteggiamento di questa amministrazione sul tema delle partecipate – hanno aggiunto nell’interrogazione – è dimostrato anche dalla posizione espressa su Ippocrate che nel 2016, stante la rilevanza sociale delle farmacie comunali, doveva essere sanata mentre, dopo un solo anno, viene posta in liquidazione. Tutte queste incertezze possono condizionare le norme di concordato e che se queste non andranno a buon fine i creditori potranno di fatto dare inizio alla procedura di fallimento. È necessario che in questa vicenda l’Amministrazione Comunale, una volta per tutte – hanno concluso – possa dare prova di trasparenza anche al fine di attenuare la preoccupazione dei lavoratori che sinora hanno visto gestire la vertenza delle partecipate con approssimazione ed imperizia”.


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