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Porto e città: partecipato consiglio alla Pucci

Porto e città: partecipato consiglio alla Pucci

Audizione del presidente dell'Adsp Francesco Maria di Majo: "Container? C'è un momento di riflessione. Stiamo valutando che progetti alternativi in un'ottica di sistema". Diversi i temi affrontati, dall'ambiente all'occupazione, passando per le opere infrastrutturali. Comitato di gestione e accordo con il Pincio: Emanuele La Rosa porta il dibattito sul terreno politico  VIDEO

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CIVITAVECCHIA – Un consiglio comunale partecipato, quello di oggi in aula Pucci, alla presenza del presidente dell’Adsp del Mar Tirreno centro settentrionale Francesco Maria di Majo, chiamato al illustrare le prospettive del porto di Civitavecchia e l’impatto sul territorio. 

Un consiglio per conoscere il piano di sviluppo del porto – ha spiegato il consigliere Mauro Guerrini, che ha richiesto la convocazione insieme al collega Mirko Mecozzi – inaccettabile avere sindaco del mare e della città. Necessario oggi riannodare i rapporti e cogliere ogni opportunità per lo scalo, facendone ricadere i benefici sulla città. Anche per questo vedo bene la presenza del sindaco all’interno del comitato di gestione portuale”. 

Darsena energetico grandi masse, il terminal crocieristico, la concessione della Privilege, i lavori a Fiumaretta, le compensazioni di Enel per la Frasca con l’impegno dell’Authority: questi alcuni dei temi posti all’attenzione del presidente da parte di Guerrini, che ha sottolineato l’importanza della triangolazione città, porto, polo energetico per lo sviluppo del territorio.

Alla presenza di lavoratori portuali, dei dirigenti di Molo Vespucci, dei rappresentanti di Unindustria, sindacati ed associazioni locali, a conferma dell’importanza del tema trattato, il presidente Di Majo ha illustrato la sua attività nella nuova realtà portuale, con la struttura di governance cambiata rispetto al passato. 

Ha ricordato come oggi il comitato di gestione preveda un organo più ristretto ed una struttura più snella, non confermando ma neanche bocciando di fatto la designazione del primo cittadino all’interno dell’organismo decisionale. 

“Sto lavorando – ha spiegato il presidente – ad una alleanza tra le due autorità di sistema, quella di Civitavecchia è quella dell’Abruzzo, a cui si è aggiunta anche Livorno, proprio nell’ottica di un sistema centro Italia”. Civitavecchia porto anche container? “C’è un momento di riflessione- ha chiarito Di Majo, parlando della concessione da circa un milione di euro l’anno da parte del gruppo Compagnia Porto – auspichiamo si possa sviluppare un tristi industriale commerciale che ad oggi ancor non si vede. Oggi è cambiato tutto: non si realizzano opere a prescindere, ma lo si fa in ottica di sistema, sapendole gestire per produrre e generare ricchezza. Ecco perché stiamo valutando anche progetti alternativi ai container”. 

Sottolineato poi il grande impegno dal punto di vista ambientale, attraverso lo sviluppo soprattutto del Gnl. “In questo senso – ha aggiunto – ci siamo incontrati questa mattina con Vigili del fuoco, Capitaneria e Carnival interessata alla realizzazione di una stazione di alimentazione delle navi a Gnl. Sarebbe il primo progetto in Italia e non possiamo sbagliare. Per quanto riguarda l’occupazione, nel porto lavorano circa 2100 persone, a cui va aggiunto l’indotto”. È stato quindi il consigliere Sandro De Paolis a lanciare un appello per un’unità di intenti oggi più che mai necessaria, per uno sviluppo che la città insegue da anni. “E l’occasione di sviluppo vero è il porto – ha sottolineato il collega grillino Dario Menditto, puntando ancora l’accento sulla necessità di abbattere le emissioni delle fonti inquinanti e tornando ancora sull’elettrificazione delle banchine. Con il consigliere Guerrini che ha lanciato una proposta: quella di calendarizzare una serie di incontri tra il presidente di Majo ed i consiglieri, “per renderci partecipi dei progetti, delle fasi di avanzamento e del futuro del porto”. 

Il capogruppo grillino Emanuele La Rosa ha poi portato il dibattito sul tema politico. Due i punti di “scontro”: l’accordo Comune-Authority, che Di Majo non considera valido, e la designazione di Cozzolino nel comitato di gestione portuale. “La titubanza nell’accettare la nomina è la volontà di non ottemperare a quanto sottoscritto in precedenza – ha spiegato – sembrano rappresentare una chiusura da parte di Molo Vespucci nei confronti del M5S e quindi della città. Non si può parlare di sviluppo e di traffici se non c’è sinergia e collaborazione e soprattutto un rapporto chiaro”. 

È stato quindi il capogruppo della Svolta Massimiliano Grasso a ribadire: “Bene le linee di sviluppo e programmatiche dell’Adsp – ha ricordato – ma qui manca la programmazione da parte del Comune, non si sa che tipo di strada si vuole intraprendere”. 

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