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Caso pediatra, parla la Asl

Caso pediatra, parla la Asl

Fiumicino. Tutta la verità sulle comunicazioni ai pazienti e al Punto di Primo intervento. La dott.ssa Elisa Gullino: "Troppe imprecisioni e accuse non giustificate. Ci siamo attivati subito, ma abbiamo dovuto rispettare norme e graduatorie"

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di ANGELO PERFETTI

FIUMICINO – Il caso è risolto, ma le polemiche sono state tante. Forse troppe, e molte anche ingiuste, perché per la storia della pediatra che “improvvisamente” ha chiuso lo studio a Fiumicino e si è trasferita altrove nel mirino è finita la Asl quando le cose, in verità, stavano diversamente.
A distanza di qualche giorno e a polemiche sopite, per amore di verità, vanno chiarite alcune cose. E a farlo è la dottoressa Elisa Gullino, capo del Distretto sanitario del Comune di Fiumicino. “Di imprecisioni ne sono state dette tante – afferma la dirigente Asl – così come molte accuse sono state fatte senza sapere cosa dice la legge”. E allora cerchiamo di fare un po’ di chiarezza, punto per punto.
Si è detto: la Asl non ha avvertito i pazienti… “La Asl – chiarisce la dott.ssa Gullino – non ha il compito di avvertire i pazienti. Quello spetta al medico che ha in carico i proprio assistiti. Sottolineo che ufficialmente la comunicazione del trasferimento è stata fatta il 20 marzo 2016, dunque la dottoressa aveva tutto il tempo per avvertire con precisione i propri pazienti senza lasciarli all’oscuro su ciò che sarebbe accaduto di lì a poco”.
Altra contestazione: la Asl si è attivata tardi per la sostituzione… “Non è vero. La Asl si è attivata immediatamente, ma vanno rispettate le procedure, che prevedono non solo la richiesta formale, ma l’accettazione di un medico che prenda in carico l’assistenza sul territorio. In moltissimi hanno declinato l’invito, che abbiamo fatto rigorosamente tramite graduatorie, fino a che una dottoressa ha accettato. Aveva un impegno pregresso, e appena scaduto quello è arrivata a Fiumicino”.
Si è anche detto che la Asl ha comunicato al Punto di primo intervento solo verbalmente che i medici avrebbero dovuto farsi carico anche dei piccoli pazienti… “La comunicazione verbale è stata fatta solo per eccesso dizelo, per rappresentare l’emergenza in atto, non perché dovessimo fare una comunicazione di servizio. Il Punto di primo intervento, infatti, è abilitato e anzi deve assistere chiunque si presenti, a prescindere dall’età del paziente”.
E’ stato contestato il fatto che la sostituta storica della dottoressa non sia stata subito presa in carico dalla Asl… “Perché è vietato dalle legge. La sostituzione di un medico con un altro, durante la normale attività, può essere fatta dal medico stesso basandosi sulla fiducia, ma l’assegnazione di un posto è altra cosa, e va fatta passando obbligatoriamente per le graduatorie”.
Si è parlato infine di grandissimi disagi per settimane di scopertura del servizio… “Prescindendo da tutte le spiegazioni che già lo ho dato – conclude la dottoressa Gullino – calendario alla mano, tolti i sabati, le domeniche, i festivi e i prefestivi, giorni in cui la pediatra non avrebbe comunque lavorato, il disagio vero si è ridotto a 8 giorni. Con un po’ più di accortezza iniziale verso i pazienti il problema non si sarebbe nemmeno creato…”


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