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Tirrenica, Bruxelles boccia la proroga di 18 anni alla Sat

Tirrenica, Bruxelles boccia la proroga di 18 anni alla Sat

 L’Italia finisce davanti alla Corte di giustizia europea per via delle concessioni autostradali. L’infrastruttura rischia di rimanere un’incompiuta. La Toscana ora più che mai punta alla messa in sicurezza dell’Aurelia

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TARQUINIA – L’Unione europea mette pressione all’Italia sull’annosa questione delle concessioni autostradali. Nel mirino di Bruxelles, questa volta, il dossier della Sat, la Società Autostrada Tirrenica, che si è vista prorogare senza alcuna gara d’appalto la concessione della A12, la Civitavecchia-Livorno, per 18 anni.

La Commissione Ue ha infatti deciso di portare l’Italia davanti alla Corte di giustizia Ue, dopo una prima procedura d’infrazione aperta nel 2009, poi chiusa e infine riaperta nel 2014 per il mancato rispetto da parte dell’Italia degli impegni presi.

La vicenda parte da lontano.

La prima concessione alla Tirrenica per la costruzione della tratta autostradale risale al 1969, originariamente accordata per un periodo di 30 anni fino al 1999. Per vari motivi, però, sono stati finora realizzati solo 56 dei 242 km previsti. Da allora la concessione è stata prorogata due volte, rispettivamente fino al 2028 e poi al 2046, senza alcuna procedura competitiva.

Secondo le norme Ue, tuttavia, una proroga della durata equivale a una nuova concessione, quindi prorogare la data di scadenza di un contratto senza appalto viola le regole Ue. Bruxelles contesta così da una parte l’aggiudicazione senza gara, e dall’altra il mancato affidamento a terzi del 100% dei lavori.

Il nuovo Codice degli appalti italiano, approvato a maggio 2016, prevede alcune condizioni per apportare modifiche ai contratti di concessione già in corso, ma non in termini «sostanziali». Nonostante «serrate discussioni», Bruxelles ha alla fine «considerato che le misure proposte non risolvono la violazione», e ha deferito l’Italia ai giudici di Lussemburgo. L’Italia punta ora a una soluzione onnicomprensiva condivisa con Bruxelles, con cui è sempre in corso un dialogo, al problema delle concessioni.

Così, mentre Tarquinia ha già detto sì all’autostrada Tirrenica, sembra che il progetto sia sempre di più destinato a rimanere un incompiuto. La Toscana punta infatti alla messa in sicurezza dell’Aurelia. A cavalcare la questione sono i senatori di Sinistra Italiana, Alessia Petraglia e Massimo Cervellin.

«Il Governo in tutti questi anni non ci ha mai ascoltati ed ecco i risultati – dicono i due senatori -: sulla Tirrenica la Commissione europea ha deciso di deferire l’Italia alla Corte di giustizia dell’Unione europea. La violazione, che arriva al termine di un’annosa procedura di infrazione, deriva dalla proroga di 18 anni della concessione alla Sat Spa per la Livorno-Civitavecchia avvenuta senza previa indizione di una gara d’appalto. L’Italia in pratica non ha rispettato le norme UE in materia di appalti pubblici».

«In più occasioni – affermano i senatori – con interrogazioni ed esposti alla Corte dei Conti abbiamo sottolineato l’illegittimità di una procedura totalmente in contrasto con il diritto europeo”

«Adesso – aggiungono i due senatori – chiediamo si intervenga subito per mettere in sicurezza l’Aurelia: si è perso troppo tempo dietro gli interessi di una società privata, dimenticando quelli di migliaia di cittadini che ancora non hanno una strada sicura per muoversi sul proprio territorio. Da ora in poi, se non si interverrà immediatamente, ogni incidente che avverrà su quella strada avrà nomi e cognomi ben precisi».


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