D'Ottavio: "Rischiamo di chiudere"
In attesa che il Comune, così come richiesto dalla Asl dopo i tre sopralluoghi allo stadio del nuoto, emetta un’ordinanza per sollecitare la Snc a ripristinare le condizioni igienico sanitarie all’interno e all’esterno dell’impianto, il presidente della società rosso celeste Roberto D’Ottavio è intervenuto sulla vicenda.
«Ci siamo già attivati – spiega la massima carica della Snc – in quanto tempo fa, durante un sopralluogo, la Asl trovò un piccione all’interno dell’impianto e degli escrementi fuori. Ci dissero di pulire ed abbiamo provveduto. Purtroppo piccioni e storni diventano un problema di non facile soluzione per i luoghi pubblici dove sono presenti massicciamente e dove, ovviamente, lasciano i loro escrementi. Se aggiungiamo il fatto che lo stadio del nuoto ha dieci porte che gi utenti spesso lasciano aperte, ecco come è facile che i volatili entrino nella struttura. All’esterno abbiamo pulito e sono due volte che applichiamo e rifacciamo la rete anti piccione sul perimetro dell’impianto, con gli puntoni installati sulle travi in legno dello stadio. Abbiamo già speso ventimila euro per ogni intervento, dal punto di vista dell’igiene e della manutenzione facciamo tutto ciò che possiamo e dobbiamo. Un mese fa la Fin ha omologato l’impianto e negli ultimi due weekend infatti abbiamo ospitato gare nazionali e l’unico rimprovero della Federazione è stato dovuto alla mancanza di acqua nelle docce, che di certo a Civitavecchia non è un problema a cui può porre rimedio la Snc. Al momento non abbiamo ricevuto alcun atto formale, se dovesse avvenire ovviamente ci atterremo anche stavolta alle prescrizioni, come sempre fatto finora. Ma anche questi fatti dovrebbero far comprendere quanto sia impegnativo ed oneroso, in tutti i sensi, per una società sportiva gestire e manutenere un impianto, con tutte le particolarità ed i costi dello stadio del nuoto, oltre che affrontare le spese della stagione agonistica, di una squadra di serie A e di tutto il vivaio. Molte volte viene da pensare – conclude Roberto D’Ottavio – di gettare la spugna e abbandonare un’impresa dove siamo rimasti assolutamente soli. Solo per citare qualche esempio, a proposito delle manutenzioni, quest’anno abbiamo speso quasi 100mila euro soltanto tra la sostituzione di tutta l’illuminazione con luci a led e assistenza per gli impianti termico, elettrico ed idraulico. Abbiamo subito atti di vandalismo, ma le nostre denunce sono rimaste senza riscontri. Dovremo investire altri 10mila euro nella videosorveglianza, ma ora vedremo. Intanto, riflettiamo sul futuro visto che, come dicevo, ad affrontare tutto questo siamo soli, con i nostri volontari che non finiremo mai di ringraziare. Il Comune, oltre ad aver azzerato l’aiuto economico, non si occupa più neanche della manutenzione straordinaria, una spesa ulteriore rispetto al passato per noi. Se poi si considera che anche Enel ha ridotto i fondi destinati allo sport, viene da sé che mantenere la struttura è diventato quasi impossibile. Se non verrà trovata una soluzione saremo costretti a restituire le chiavi del PalaGalli all’amministrazione, eliminare la prima squadra e spostare il solo settore giovanile a Roma; un peccato, perché proprio i nostri giovani stanno crescendo e ottenendo risultati di spicco a livello nazionale».