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Il caso "Fondazione Ca.Ri.Civ." spacca il Pd

Il caso "Fondazione Ca.Ri.Civ." spacca il Pd

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CIVITAVECCHIA – Ancora tensioni all’interno del Pd. È il caso “Fondazione Ca.Ri.Civ.” ad accendere gli animi e a spaccare il partito, con l’esponente dell’area Orlando Stefano Giannini – da cui tra l’altro la scorsa settimana avevano preso le distanze altri membri facenti riferimento a Fabrizio Barbaranelli – a sottolineare un possibile conflitto di interessi interno al partito, con “membri autorevoli del Pd che fanno parte del consiglio di amministrazione della Fondazione. È ormai di pubblico dominio – ha spiegato – una truffa da 25 milioni di euro, per non parlare della gestione disastrosa del capitale che è stato costruito nel corso di un secolo con i risparmi dei civitavecchiesi.

Inoltre pare che le perdite di questo carrozzone abbiano portato al licenziamento di molti lavoratori di Mecenate Tv. Ma il Pd ha altre priorità”. Da qui, oltre alla richiesta di un direttivo ad hoc, l’invito ai parlamentari Tidei, Grande e Minnucci a rivolgersi al Ministero delle Finanze “per un controllo sulla gestione finanziaria della Fondazione Cariciv” e l’appello al Sindaco a pretendere chiarezza dal rappresentante del Comune nell’ente, l’avvocato Fanuele.

Dura la replica del segretario del partito Enrico Leopardo, il quale ha ricordato a Giannini come sulla vicenda stia indagando la magistratura e anche il Mef sta procedendo con i suoi accertamenti. “Non sta a me e al nostro partito – ha spiegato – sostituirsi a tali organi dai quali attendiamo le conclusioni del loro lavoro. L’allora consigliere di minoranza del Pd, Pietro Tidei, chiese la convocazione di un Consiglio comunale proprio sulla vicenda della Fondazione, respinta dal sindaco che all’epoca della truffa si sperticò in attestati di solidarietà ai vertici dell’ente. In occasione di un’assemblea pubblica la deputata Marietta Tidei ha sostenuto  la necessità che i vertici dell’ente si assumessero le proprie responsabilità per quanto accaduto. Se poi subdolamente si riferisce alla presenza di Valentino Carluccio nel cda della Fondazione, Giannini dovrebbe sapere che Carluccio è stato nominato in quanto rappresentante dell’assemblea dei soci, non di un partito, solo molto tempo dopo rispetto alla truffa. Da quando Giannini è ricomparso sulla scena politica ha solo attaccato il Pd, mai una parola sull’Amministrazione, mai una parola sulla città. Da questa parte non ci sono colpevoli silenzi e le accuse infamanti le rimandiamo al mittente”.

E se Giannini poi rincara la dose, parlando di un Pd a conduzione familiare invece che “un partito popolare ed inclusivo e che non sia in mano a pochi eletti” ed auspicando una presa di posizione sulla gestione amministrativa e finanziaria dell’ente, è stata poi Rosamaria Sorge, membro del direttivo ad andare in soccorso dell’esponente dell’area Orlando. “Lasciamo stare la magistratura, lasciamo  stare il MEF – ha sottolineato – i compiti di un partito che si rispetti è guidare i processi, orientare i cittadini, con la massima libertà ed in piena autonomia. Ma davvero è indifferente che un Ente che tanto ha significato per la nostra città  sia ridotto al lumicino? È indifferente che quest’anno riesca a distribuire 100.000 euro e, per di più, per progetti non superiori a 2.000 euro ciascuno? Se come dice il segretario nel CdA c’è un autorevole rappresentante del nostro partito, sia pure nominato dai soci, è davvero possibile che, cambiando la maglia, si dimentichi dei principi che ci guidano? Cosa impedisce all’amico Carluccio di dire: non so voi, ma io in questa situazione drammatica, rinuncio ai compensi? Rispetto il lavoro della magistratura. Il giudizio politico è quello che mi preme ed il mio è senza appello, perché non posso ignorare che amministratori incapaci abbiano determinato la crisi, spero proprio non irreversibile, della Fondazione”. 

Una situazione, quella che lega la Fondazione Cariciv ed il Pd, che sembra stia sfuggendo di mano, creando dissapori e contrasti all’interno del partito. 


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