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Segnale Rai, avanti con la petizione

Segnale Rai, avanti con la petizione

Prosegue la raccolta firme per chiedere un intervento a garanzia di una migliore ricezione e trasmissione. Problemi tecnici da anni costringono i cittadini a pagare il canone senza usufruire del servizio

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di GIAMPIERO BALDI

SANTA MARINELLA – Non si placa la polemica in città, in merito alle difficoltà di ricevere i canali della Rai, a causa di problemi tecnici che da anni costringono i cittadini della Perla del Tirreno a pagare il canone, senza poter usufruire del servizio per l’intero anno.

Infatti, al sopraggiungere della stagione estiva, tutti i canali Rai e delle Tv private spariscono dal televisore, lasciando all’utente la scelta di andare a letto o farsi una passeggiata.

La questione è stata trattata anche sui social network e da li è partita una petizione, firmata da tantissimi cittadini, che chiedono al Ministero delle Telecomunicazioni di trovare soluzione al problema.

«Recentemente – scrivono gli autori della petizione on line – abbiamo raggiunto 460 firmatari della nostra petizione, il cui scopo è sopratutto di rendere noto all’opinione pubblica che alle Istituzioni della violazione perpetrata per anni dalla Rai, impedendo ai cittadini di ricevere i canali televisivi della televisione di stato a causa del mancato sviluppo e miglioramento in certe zone italiane dei segnali radiotelevisivi. Nonostante siano state fatte richieste, anche ufficiali, tramite il nostro Comune, tutto tace e niente è stato fatto per rispettare i nostri diritti. Prima di denunciare la Rai a Strasburgo, abbiamo aperto un fascicolo protocollato presso il Ministero delle Comunicazioni per le violazioni della Rai in merito agli accordi e contratti con lo Stato, non assicurando la ricezione dei loro segnali». E’ palese, la violazione che la Rai sta facendo del contratto di servizio che ha con lo Stato Italiano, contratto per cui deve garantire una certa copertura del territorio col proprio segnale. Abbiamo aperto una segnalazione al ministero dello Sviluppo Economico, da cui dipende il dipartimento delle Comunicazioni denunciando i fatti». Sulla vicenda il Sottosegretario di Stato per lo Sviluppo Economico Giacomelli, attraverso una nota fa sapere che: «Al riguardo, si evidenzia che ai sensi dell’articolo 30 del decreto legislativo 31 luglio 2005, numero 177, Comuni, Comunità montane o ad altri enti locali o consorzi di enti locali, possono richiedere al Ministero l’autorizzazione all’attivazione di impianti ripetitori destinati alla ricezione e trasmissione di programmi radiofonici e televisivi diffusi in ambito nazionale e locale con estensione territoriale limitata alla circoscrizione dell’ente richiedente».


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