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La Filt Cgil scrive preoccupata al presidente Di Majo: "Serve una progettualità chiara e condivisa"

La Filt Cgil scrive preoccupata al presidente Di Majo: "Serve una progettualità chiara e condivisa"

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CIVITAVECCHIA – La Filt Cgil si dice preoccupata per lo scenario che si sta stagliando sul porto di Civitavecchia. Il traffico container mai decollato e la crisi dell’automotive hanno spinto il segretario generale del sindacati, Alessandro Borgioni, a scrivere una lettera aperta al presidente dell’Adsp Francesco Maria di Majo, sottolineando come oggi non ci sia tempo da perdere. Anzi, serve più che mai “alzare la voce – ha spiegato – per non essere schiacciati e proporre soluzioni sostenibili e competenti. Essere presidente di una Adsp consente sicuramente una vetrina costante in Italia e nel mondo, ma significa al tempo stesso assumersi tutte le responsabilità quando le cose si complicano. Pretendiamo che vi sia una progettualità chiara e condivisa; un presidente con queste caratteristiche ci vedrà sempre al suo fianco, viceversa anche se in questi anni abbiamo dimostrato di essere un sindacato dialogante e responsabile, non perderemo un solo minuto nel mettere in campo tutte le iniziative in nostro possesso per difendere il lavoro”. 

Le preoccupazioni del sindacato derivano, in modo particolare, da quella che sembra essere diventata, negli ultimi tempi, una certezza, “ossia che Civitavecchia deve essere solo il porto delle crociere – ha aggiunto il segretario Borgioni – con l’aggiunta di residuali traffici difficilmente strutturati e due eccezioni: l’automotive e le banane. La riforma della legge 84/94, lascia alle Adsp l’autonomia sufficiente per valorizzare le potenzialità locali; è qui che diventa fondamentale la figura del presidente, che deve possedere quell’autorevolezza necessaria a sostenere le ragioni del proprio territorio e risolvere le criticità del suo sistema portuale nei giusti luoghi per non veder sfumare o ridurre il traffico dell’automotive, per sbloccare il terminal container decisamente sottoutilizzato e pre creare le condizioni di ripresa delle emrci rinfuse, almeno agevolando burocraticamente i traffici”. 

Borgioni ne approfitta anche per riportare l’attenzione su due opere infrastrutturali prossime alla realizzazione, ossia l’apertura del  varco sud del porto e il ponte che collegherebbe l’antemurale al resto del porto, chiedendo se siano ancora attuali. “Non sarebbe più costruttivo – hanno concluso dalla Filt Cgil – aprire un tavolo di confronto visto l’ingente costo preventivato, e valutare se si tratta ancora oggi di una priorità o se forse il tempo e le modificate condizioni del mercato potrebbero aver spostato attenzione e risorse su altri interventi di natura strutturale? La preghiamo – ha concluso Borgioni – di non far cadere nel vuoto il nostro appello”.  


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