Patron Arduini: "Arriveranno giocatori di spessore"
di GABRIELE TOSSIO
Il Civitavecchia riparte ufficialmente da una conferenza stampa svoltasi nel ventre del Fattori, col solleone di luglio pronto a ruggire al fresco di una sala stampa nutrita per l’occasione. I tre attori protagonisti, Costanzo Arduini, Ivano Iacomelli e Sandro Fabietti hanno tenuto banco e testa alla stampa affamata per circa tre quarti d’ora, poi il congedo bonario e sorridente, con appuntamento fissato per il pre-ritiro del 24 luglio. «I giocatori – irrompe il patron di Sezze – che hanno lasciato ben presto la maglia nerazzurra non se ne sono andati spontaneamente, semplicemente non li abbiamo riconfermati: Daniele Bricchetti, tra l’altro capitano, merita un discorso a parte: ha fatto tutto lui con un preavviso bizzarro e grottesco». Costanzo Arduini è un fiume in piena e, nonostante la rovente temperatura, incalza. «A breve firmeranno Sargolini e Tabarini, quest’ultimo lo ritengo il nostro nuovo bomber: credo abbia tutte le potenzialità per far vedere cose grandiose a Civitavecchia. Con calma e senza fare proclami traditori, soprattutto per il sottoscritto, prenderemo 4 o 5 giocatori di spessore, che ci auguriamo facciano meglio di chi li ha preceduti». L’arringa del vulcanico presidente della Vecchia non si placa, avanzando costante sino a incendiare la penna sui taccuini dei media presenti. «Per quanto concerne la mia etichetta di mangia allenatori sorrido: Staffa fu allontanato per motivi disciplinari, Caputo è praticamente scappato, Carmelino ci ha dato una mano (era il secondo – ndr); come vedete non ho cacciato proprio nessuno». Un accenno al nuovo profilo della Vecchia è inevitabile, così come alla vicenda stadio e al fattore giovani: su quest’ultimo punto Iacomelli ha preso la parola. «Il Civitavecchia – conclude Arduini – affidato ad un mister vero come Pasquale Camillo, parte per ben figurare e migliorare il terzo posto ottenuto, forse in questi due anni ho abituato troppo bene tutti, ma è la mia indole, sono ambizioso e non mi nascondo, anzi ostento». In chiusura Ivano Iacomelli, simbolo ed icona della ricostruzione nerazzurra nel recente tempo. «Abbiamo fatto sacrifici enormi in questi anni, proseguiremo valorizzando soprattutto il nostro florido vivaio ormai giunto ai massimi livelli: siamo orgogliosi di ciò che si è costruito sin dalle fondamenta: la città credo lo stia capendo, sono certo ora».