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Manuel Catini: ''Questa giunta è la chiave giusta per il cambiamento''

Manuel Catini: ''Questa giunta è la chiave giusta per il cambiamento''

TARQUINIA: Il vicesindaco Manuel Catini è già al lavoro e si dice soddisfatto delle deleghe assegnate dal sindaco «Le Politiche sociali sono un gradito ritorno a casa. Per i Servizi sociali sono pronto a studiare» VIDEO

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TARQUINIA – Carico e pronto ad amministrare la città per i prossimi cinque anni. Manuel Catini, leader del gruppo Rinnova, vicesindaco e assessore ai Servizi sociali e alle Politiche giovanili, ha già preso possesso della sua stanza ed ha iniziato a lavorare per la città, consapevole che c’è «tanto da fare e anche tanto da imparare».

La chiave giusta per il cambiamento. «Ringrazio il sindaco Mencarini per la fiducia accordatami e per le deleghe che ha voluto affidarmi – dice Catini – siamo partiti subito con il piede giusto, anche perché dopo una settimana e poco più è stata varata la nuova giunta di cui vado molto orgoglioso, perché è la continuità di quanto avevamo promesso e auspicato in campagna elettorale, con lo slogan ‘’la chiave giusta per il cambiamento’’». Lo slogan di una squadra nuova e giovane che per Catini porterà «dinamismo e nuove idee all’amministrazione comunale che negli ultimi anni è stata immobile».

Subito al lavoro. «Siamo già al lavoro – spiega Catini – chiaro che i primi periodi sono quelli di transizione per riuscire a capire quali sono le tematiche e le difficoltà all’interno di ogni settore di competenza. Ho già incontrato i responsabili e i funzionari sia delle Politiche giovanili sia dei Servizi sociali per ricostruire un quadro sulla situazione degli assessorati. Per quanto riguarda i Servizi sociali è chiaro che si tratta di un settore complesso e sicuramente un ambito molto vasto e molto sentito nella comunità tarquiniese».

Con le Politiche giovanili un ritorno a casa. «Sulle Politiche giovanili – spiega l’assessore – certamente è un vantaggio per me, perché tutto nasce da lì, dal 2009, quando assunsi la presidenza del consiglio comunale dei giovani. Ho già riattivato le procedure per la ricostituzione di questo organo. Ne parlerò con il sindaco e tutta l’amministrazione ma era già uno dei punti promessi in campagna elettorale. Credo fortemente nel fatto che i giovani debbano interessarsi della vita pubblica e amministrativa del proprio paese. Questa è una promessa che verrà mantenuta, magari con una luce diversa rispetto a quella che è stata la mia esperienza. Quindi le Politiche giovanili è un settore che accolgo con grande piacere e grande entusiasmo e che voglio riportarlo con l’aiuto di tutta l’amministrazione al centro della vita politica della città. I giovani sono il volano per il futuro ed io sono la testimonianza. Credo si ripartirà da lì, come da lì ripartirà la nostra amministrazione».

Le deleghe che piacciono. «Sulle deleghe abbiamo fatto una valutazione interna nel gruppo di Rinnova e abbiamo cercato di scegliere in base a ciò per cui ciascuno è portato e ha conoscenza – commenta Catini – Mi piace questa amministrazione proprio perché ognuno ricopre il ruolo in cui opera già, anche al di fuori della vita amministrativa. Da Laura Sposetti che è geometra e si occupa dei Lavori pubblici e Impianti tecnologici e Pietro Serafini che dal punto di vista suo personale ha a che fare con il Turismo e la Promozione turistica, come pure Martina Tosoni molto affine alla Cultura e allo spettacolo e Alfonso Micozzi all’Agricoltura: tutti settori di cui i titolari hanno già piena competenza. Come Rinnova abbiamo fatto una valutazione interna e abbiamo scelto di dedicarci ad aspetti più consoni alla nostra età e capacità, quindi siamo certi di poter fare bene».

Pronti alle verifiche. «Bello e interessante dal punto di vista del sindaco e che gli rendo merito,- aggiunge il vicesindaco – è che vuole da tutti noi una verifica costante degli obiettivi raggiunti. Questo è un aspetto molto positivo e ci attiveremo affinché questa cosa venga rispettata. È un’impronta imprenditoriale seria. Se la città ci ha dato il suo consenso e ci ha chiamati ad amministrare è giusto portargli delle risposte».

I Servizi sociali e lo studio. «La prima cosa dal al punto di vista dei Servizi sociali è che dovrò studiare molto – ammette Catini – Entriamo nella vita amministrativa per la prima volta, entriamo in punta di piedi, mi impegnerò a creare un rapporto di fiducia con tutto ciò che concerne l’assessorato e gli uffici. Io personalmente ho già chiesto ai rispettivi Servizi di illustrarmi sia le positività sia le negatività che ci sono all’interno degli uffici, perché poi un ambiente dove ai sta bene, dove si lavora, deve anche rispettare determinati canoni. Quindi questo me lo sono prefissato da subito: creare un rapporto diretto con i responsabili perché poi la macchina amministrativa gira intorno a loro. Quindi partiremo da lì, partiremo con uno studio e cercheremo di capire a 360 gradi come gira intorno ad ogni settore, ovviamente con il ruolo di mia competenza e con ruolo da vicesindaco anche quello che ruota intorno agli altri».

La sinergia per fare bene. «Di sicuro c’è questo bel legame, una sinergia con il resto della giunta e il sindaco. – sottolinea Catini – Quindi non mancano le condizioni e le capacità per fare bene. Di sicuro una squadra nuova può portare idee, entusiasmo e impegno. La maggior parte sono idee giovani, idee nuove che non possono far altro che bene. La città si aspetta tanto da noi e crediamo di essere in grado di dare la giusta risposta».

Il Pd lontano dai cittadini. «Sul Pd e l’amministrazione Mazzola sono obiettivo – afferma il vicesindaco – sono state fatte anche cose interessanti e giuste, ma sui temi importanti, quelli che incidono nel tessuto sociale ed economico della città hanno sbagliato tutto: mi riferisco alle compensazioni Enel, all’autostrada, alla trasversale, all’ ospedale e alla Talete. Su queste dinamiche sono state fatte scelte inadeguate. Era un momento di scelte, ed è giusto assumersi le responsabilità, ma non c’è stato un filo diretto con il cittadino. Decisioni non concertate ma prese dentro una stanza. E la gente con il potere dell’urna ha poi bocciato questa metodologia».

L’obiettivo di ampliare il consenso. «Sui risultati elettorali ci credevamo dal primo minuto – conclude Manuel Catini – la figura del sindaco è una figura nuova che viene dalla società civile e che rompe gli schemi da quella che è un certo tipo di fare politica. Questa scelta è stata premiata al primo turno e confermata al secondo turno, ora spetta a noi mantenere e ampliare quel consenso». (a.r.)

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