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Migranti al porto, si susseguono gli interventi della politica

CIVITAVECCHIA – Mentre il presidente del Pd Matteo Orfini dice che “è importante avere gli hotspot per verificare i numeri e chiedere aiuto all’Europa; non ci devono essere allarmi, tutto verrà discusso con le amministrazioni”, proseguono anche gli interventi politici sul territorio.

“Di fronte al possibile e per ora solo eventuale arrivo di un hotspot al porto di Civitavecchia – hanno sottolineato i consiglieri regionali di Mdp Gino De Paolis e Marta Bonafoni – a guidare ogni giudizio e decisione devono essere innanzitutto dignità e umanità, senza distinzioni tra l’altro tra migranti che scappano dalla guerra e migranti che scappano dalla fame. Inaccettabili e da respingere con fermezza sono, quindi, le strumentalizzazioni xenofobe della destra e degli estremisti, che gettano benzina sul fuoco. Bene fanno quindi i portuali della Cpc a rispondere con una contro manifestazione democratica e pacifica. Occorre usare razionalità e buon senso, provando a ragionare su quale soluzione sia la migliore: se la banchina 28 è inadeguata è giusto respingere l’ipotesi, perché non è costringendo immigrati a situazioni ai limiti dell’umanità che si danno risposte umanitarie. Se invece dovesse risultare idonea l’area ex Privilege si lavori seriamente a quella soluzione”.

“Bene ha fatto il sindaco Cozzolino a stigmatizzare l’atteggiamento del governo che si è prepotentemente arrogato il diritto di imporre una scelta politica tanto importante senza minimamente confrontarsi con le istituzioni locali”. È quando evidenziato dal parlamentare del M5S Marta Grande. “Se anche il nostro territorio avesse avuto i mezzi e le disponibilità per accogliere un numero imprecisato (ma comunque enorme) di migranti – ha aggiunto – tuttavia si sarebbe per tempo dovuta predisporre una strategia di integrazione, anche a breve termine, rispetto ad un fenomeno di questa portata, perché non abbocchiamo, come del resto non abbiamo mai fatto, al solito, trito ritornello della scelta di emergenza piuttosto che dell’operazione a breve termine. Confondere le ragioni della solidarietà con un’emergenza frutto di un calcolo personalistico, questa volta, non riuscirà. Per antonomasia, in Italia, non c’è nulla di più indelebile di ciò che si definisce precario e temporaneo. Viene da chiedersi che fine farebbero le tante roboanti e sibilline frasi del Pd se lo stallo dei migranti, come temiamo, dovesse prolungarsi nel tempo, posto comunque il fatto che riteniamo la scelta del sito, nella migliore delle ipotesi, discutibile. Senza voler dare adito ad alcun ragionamento demagogico, appare purtroppo evidente quanto sia approssimativo e distante anni luce dalle istanze delle persone e dalle esigenze dei territori un governo che impone di “accogliere” una imponente ondata migratoria scegliendo come luogo provvisorio la banchina del principale scalo croceristico italiano. Noi purtroppo non abbiamo potere decisionale nè alcun mezzo – ha aggiunto Grande – se non la nostra voce e la buona volontà,  per poter anche solamente arginare l’arroganza del governo e di una maggioranza che, con tanta intollerabile perentorietà, impone ad un territorio come il nostro una decisione tanto drammatica. Certo, però, non faremo mancare il nostro impegno e porteremo la nostra voce in Parlamento cercando di fare tutto il possibile per evitare di creare, in casa nostra, l’ennesima emergenza e certamente non faremo mancare il nostro apporto in termini di trasparenza raccontando ai nostri cittadini, puntualmente, tutta la verità su questa operazione”.

Il consigliere comunale di Mdp Patrizio Scilipoti riprende la proposta dei giorni scorsi del presidente della Cpc Enrico Luciani. “L’unica soluzione accettabile, per noi, è l’assegnazione delle strutture ex-Privilege all’accoglienza dei nostri fratelli in arrivo alla banchina 28. Qualunque altra ipotesi di gestione all’interno dello scalo, creerebbe un danno inestimabile all’intero cluster portuale, a tutto il tessuto socio-economico cittadino e, soprattutto, calpesterebbe la dignità dei migranti stessi – ha infatti spiegato – il Gruppo che mi onoro di rappresentare, che prende vita dal mondo del lavoro ed arriva ad essere rappresentato nelle più alte Istituzioni cittadine e regionali, non ha bisogno di ricordare a tutti coloro che stanno compiendo opera di sciacallaggio, che noi non respingeremo mai il prossimo in difficoltà, saremo sempre solidali ed al fianco di tutti coloro che gridano aiuto, la storia della città, del porto ed il nostro vissuto quotidiano sono lì a dimostrarlo. Mai uscirà dalle nostre fila un atteggiamento pari a quei “bravi” politici che stanno per sporcare la banchina 28 e la nostra città, con conferenze stampa inneggianti a rivolte di popolo xenofobe e razziste, contro l’arrivo di persone che scappano da morte sicura o che magari la stanno trovando a bordo di un gommone o di una nave in arrivo. Sono gli stessi “bravi” politici che fino a ieri, infondo, ci chiamavano “terroni”, ed ora vogliono venire qui a far cosa? A cercar quale personale vantaggio politico? Salvini & co., qui, non saranno mai i benvenuti, ogni forma di fascismo e razzismo verrà da noi respinta fermamente ed in ogni modo possibile. Ciò posto, è necessario che la questione venga affrontata dalle istituzioni nel pieno rispetto della legalità – ha aggiunto Scilipoti – delle garanzie costituzionali e della tutela del lavoro. I migranti devono essere accolti in strutture adeguate, idonee a garantire la sicurezza e l’assoluto rispetto delle persone. Non è in alcun modo possibile la creazione di un hot-spot sulla banchina 28, la stessa è infatti assolutamente inadeguata ad accogliere centinaia di persone, le quali sarebbero costrette a subire un trattamento inumano, stante la ristrettezza degli spazi e la continua esposizione agli agenti atmosferici. La richiamata area dello scalo, inoltre, non può essere sottratta alle quotidiane operazioni portuali, poiché in tal modo si creerebbe un enorme, ulteriore problema alla già precaria gestione dei traffici”. 

“Non è possibile continuare a gestire il tema delle migrazioni, senza distinzioni ipocrite fra economiche e umanitarie, in maniera emergenziale, quasi si trattasse di un fenomeno inaspettato”. È quanto sottolineano dalla Cgil. “La soluzione non si trova negli hotspot né tantomeno nei CAS (centri di accoglienza straordinaria) – hanno spiegato – ma in un sistema diffuso di accoglienza, a basso impatto sociale in grado non soltanto di accogliere, ma di determinare quel processo d’inclusione senza il quale l’accoglienza perde di significato. E per fare questo è necessario avviare una campagna di informazione e di condivisione con le popolazioni locali, altrimenti il fenomeno delle migrazioni continuerà ad essere oggetto di bieche e strumentali campagne elettorali. Dobbiamo assumere, una volta per tutte, che il tema delle migrazioni è già un fenomeno strutturale del nostro tempo e come tale deve essere affrontato, a livello nazionale ed europeo – hanno concluso – partendo da normative internazionali più adeguate e rispondenti ai bisogni di coloro che fuggono dalla fame, dalla miseria, dalle guerre e dalle persecuzioni”.

Sulla vicenda è intervenuto anche l’esponente di Forza Italia Alessandro Battilocchio: “Solidarietà e cooperazione internazionale, ambiti in cui sono impegnato da anni in Italia e nel mondo – ha sottolineato – nulla, ma proprio nulla, hanno a che vedere con l’assurda idea di realizzare un hub con tendopoli di accoglienza alla banchina 28 del porto di Civitavecchia. Una decisione/ipotesi irrazionale, calata dall’alto e potenzialmente esplosiva da un punto di vista sociale, economico, sanitario e di sicurezza per una città che ha già dato tanto. Non convincono le smentite di rito. Va bloccata subito – ha concluso – con ogni sforzo, prima che diventi realtà”.

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