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Ladispoli: è polemica sull'elezione di Ida Rossi a vicepresidente del consiglio

Ladispoli: è polemica sull'elezione di Ida Rossi a vicepresidente del consiglio

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LADISPOLI – Non è passata inosservata l’elezione all’ultimo consiglio comunale di Ida Rossi (M5S) a vicepresidente del consiglio comunale. Un fatto che sta scatenando in queste ore accese polemiche.
Tutto nasce da una dichiarazione fatta sui social network da Marika Paris, candidata a sostegno di Marco Pierini nella lista Ladispoli Città. Queste le sue parole scritte all’indomani della seduta:
«Ieri sera, al consiglio comunale, abbiamo finalmente capito le direttive del M5S. Ai pentastellati lo statuto non consente di apparentarsi con i politici ladri e incapaci però favorisce senz’altro gli accordi sottobanco, vedi l’elezione di Rossi vicepresidente!».
Durante lo scorso consiglio comunale sono stati eletti il presidente del consiglio, il vicepresidente e le commissioni permanenti. E’ stato il voto del presidente del consiglio, che ha visto vincere Maria Antonia Caredda, a mostrare quello che sarebbe successo di lì a poco. La Caredda ha totalizzato 18 voti, un numero più ampio rispetto ai voti potenziali della maggioranza. Considerando i 15 consiglieri più il sindaco la maggioranza al momento conta su 16 votanti. L’assenza del consigliere Falasca ha ridotto a 15 il numero massimo dei voti totalizzabili la sera dell’elezione. Lo spoglio ha mostrato come il M5S abbia fatto confluire sulla Caredda i suoi 3 voti, preambolo per la seconda votazione che ha visto eletta Ida Rossi con il medesimo risultato.
Un accordo tra il M5S ed il centrodestra? Sulle elezioni di queste cariche, si tratta di un fatto difficile da smentire, sebbene gli scenari in campo non fossero poi così numerosi. Il consiglio comunale infatti al momento si compone di tre macro blocchi: uno di maggioranza e due di opposizione. Nell’opposizione, il consigliere Pizzuti Piccoli (M5S) ha chiaramente tracciato una linea di demarcazione netta tra i pentastellati ed il resto della minoranza facente riferimento alla precedente amministrazione.
La maggioranza quindi poteva decidere di fare “asso piglia tutto” con presidente e vicepresidente, oppure lasciare almeno la vicepresidenza all’opposizione. Sì a quale delle due opposizioni? E qui il M5S avrebbe colto la palla al balzo, considerando anche il fatto che le cariche di presidente e vice sono comunque riferibili a ruoli di garanzia più che di governo. Del resto l’alternativa era vedere eletto Ascani e fare la parte degli spettatori.
Per qualcuno questo schema potrebbe riproporsi in azioni di amministrazione, cosa che senz’altro potrebbe accadere almeno per quegli aspetti per i quali Grando all’opposizione e M5S da fuori l’aula hanno lavorato in questi ultimi anni. Su temi come piani integrati e varchi elettronici, l’intesa sarebbe del tutto naturale. Su altri provvedimenti non è escluso che si vedranno altre convergenze. Nel primo consiglio comunale infatti era stata unanime la dichiarazione di intenti a valutare insieme tematiche da condividere.
Ma tra i buoni propositi del primo giorno di scuola e la battaglia politica il passo è breve.


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