Sfiduciato Falconi, in autunno nuovo congresso Pd
CERVETERI – Non c’è tregua per il povero Falconi. Quando, consegnato a mano ieri mattina, si è visto recapitare il documento con le firme originali che lo sfiducia da segretario del circolo ha reagito tra l’incredulo e lo sprezzante con un: «Ma questo non serve a niente, avevo già detto che in autunno ci sarebbe stato il nuovo congresso». Certo, un nuovo congresso ma gestito da un commissario, non da lui e ricominciare così la solita manfrina, quella che senza ripetersi ha portato all’ultimo risultato: più iscritti che voti raccolti alle amministrative nonostante un candidato sindaco frutto di primarie. Il coacervo di interessi, più che di vedute, che si era avvinto come un rampicante attorno a quel simbolo ha cominciato a fare acqua da tutte le parti. Non sono bastate le raffinate strategie di vecchi maestri di inciuci che hanno portato il partito a sbandare a destra rincorrendo un solo obiettivo: Essere loro, a raggiungere il risultato per presentarsi come unici interlocutori dell’Amministrazione che sapevano avrebbe vinto. Hanno fallito in tutto ma nonostante ciò non demordono e vogliono rimettersi in gioco facendosi raccogliere dalle macerie. Non è senza dubbio un caso che chi ha contribuito alla vittoria dello scorso chiacchierato congresso, abbia contribuito in quest6a fase a far cadere quel segretario che aveva supportato. Tutto ciò ha un mandante specifico e rispecchia una strategia tanto nota da non passare inosservata. Non c’è rassegnazione per chi è costretto ad interpretare l’ultimo canto del cigno. Guardia alta ragazzi. Si presenteranno con la veste nuova ma con la coscienza sempre uguale. Saranno sempre loro e la loro storia li condanna. La speranza è che la gente lo ha capito e lo ha dimostrato.
To. Mo.