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Recintato l'ex parco Caerelandia

Recintato l'ex parco Caerelandia

Lo annuncia l’ingegner Nunzi, dirigente del Servizio ambiente: «Ieri mattina  a seguito di un sopralluogo si è proceduto alla messa in sicurezza vietandone l’ingresso». Intanto sul tavolo del prefetto Basilone arriva la petizione di alcuni cittadini

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di TONI MORETTI

CERVETERI – Il signor Giancarlo Stregone, raccoglie novanta firme, in calce ad una petizione di cittadini preoccupati dello stato di abbandono in cui versa l’ex parco Caerelandia situato all’ingresso di Marina di Cerveteri sulla Statale Aurelia, per  incentivare l’amministrazione comunale a provvedere per la sua messa in sicurezza vista la palese pericolosità del sito, aperto, privo di recinzione e accessibile anche a minori. C’è da ricordare, e non certo per esonerare chicchessia dalle proprie responsabilità, che al momento dell’avviso di sgombero ai titolari della passata gestione del parco, ai quali si intimava in dieci giorni di lasciare le cose come le aveva trovate, questi hanno provveduto a sfasciare tutto lasciando una notevole quantità di materiale di risulta non ottemperando a quanto ordinatogli aprendo così un ulteriore contenzioso col comune e lasciando a questo l’onere di provvedere alla messa in sicurezza del parco.  Il signor Stregone che da come si esprime, non sembra proprio apprezzare né la persona del sindaco, né l’operato della sua amministrazione, e questo è legittimo, non perde occasione per mettere tutti in mora e tenta di farlo con la petizione di cui si parla, riportando una risposta del segretario generale circa una mancata adozione  di un regolamento da parte del consiglio comunale che non consentirebbe quindi di dare corso alle petizioni di quella portata, tanto da vedersi costretto a girarla al Prefetto di Roma, per lamentare la mancanza per i cittadini di un organismo che consenta di fare arrivare pressioni all’amministrazione comunale. Verrebbe da dire: “Ma scusate quel consiglio comunale dove tutti sono rappresentati, allora a che serve?’’ Ma senza avventurarsi in ragionamenti che sono propri della politica nel suo assunto di delega democratica, rimane il fatto che obbligo del comune era rimettere in sicurezza quel sito e che i cittadini abbiano sviluppato azioni per segnalare ciò è stato perfettamente legittimo, come  si ritiene sia legittimo che il sindaco possa dichiarare che circa il rapporto dell’amministrazione coi cittadini, l’associazione Cittadinanza Attiva, una delle più autorevoli d’Italia, abbia portato questo comune ad esempio proprio per il rapporto costante e per il numero degli incontri che l’amministrazione sviluppa periodicamente con gli stessi. Certo che se ogni volta che uno apre bocca l’appellativo è: ”bugiardo”; per la stampa che lo riporta è: ”venduti o prezzolati”; il dialogo è, con quella parte di cittadini stregati dalle loro tastiere, unico mezzo di potere e di visibilità, tra sordi e questo non giova a nessuno. Il dirigente del servizio ambiente, ingegner  Mauro Nunzi dice: «L’ufficio ha proceduto ad un sopralluogo nel sito ed ha preso atto e verbalizzato come e cosa hanno trovato all’interno, dopo di che il tutto è stato recintato con una rete di due metri e mezzo, con il divieto di accedere a quell’area. Per ora il problema della sicurezza in attesa di risolvere il contenzioso esistente tra le parti è risolto». Che Stregone dica che è stato partorito un topolino, significa arrogarsi il diritto di suggerire il lavoro di altri e dare continuità al dialogo tra sordi. Ma questa città ne ha bisogno? 


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