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Il Comune dice no al passaggio ad Acea e presenta ricorso

Il Comune dice no al passaggio ad Acea e presenta ricorso

Si punta alla revoca della sentenza del Consiglio di Stato

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LADISPOLI – Il Comune di Ladispoli non intende proprio cedere il servizio ad Acea Ato2. Nonostante la sentenza del Tar prima e quella del Consiglio di Stato poi abbiano chiaramente detto che il servizio idrico deve passare in mano alla Spa, l’amministrazione comunale di Palazzo Falcone ci riprova.

Secondo i legali del Comune, infatti, dopo la sentenza del 7 marzo scorso del Consiglio di Stato che ha respinto il ricorso promosso non solo dal Comune di Ladispoli, ma anche da altri comuni tra cui quello di Civitavecchia, ci sarebbero i presupposti per un appello al fine di ottenere la revocazione della sentenza.

La giunta comunale, che si è riunita il 12 settembre a Palazzo Falcone, ha autorizzato il sindaco Grando a proporre ricorso innanzi al Consiglio di Stato e a conferire l’incarico ai medesimi avvocati che avevano seguito il precedente provvedimento. Di pari passo, è notizia proprio di martedì dell’approvazione in Regione Lazio «dell’ultimo atto politico per la difesa dell’acqua come bene comune». Si tratta di un ordine del giorno collegato al bilancio che porta la firma dei consiglieri di Insieme del Lazio e di tanti altri consiglieri della maggioranza, è stato approvato questa mattina in aula e chiude il lavoro emendativo iniziato a fine agosto, nell’ambito della legge n. 381/17. «Con il combinato disposto di quell’emendamento alla legge e del nostro Ordine del Giorno – ha spiegato il consigliere regionale di ‘‘Insieme per il Lazio’’ Gino De Paolis – riusciamo a demandare ad un atto amministrativo la definizione dei bacini idrografici, utili a rendere la gestione dell’acqua più vicina al controllo dei cittadini e soprattutto consentire ad ogni amministrazione comunale di scegliere in modo libero la soluzione che ritiene migliore e ad impegnare il Presidente e la Giunta, entro e non oltre 60 giorni, a predisporre tutti gli atti necessari all’approvazione della Convenzione di cooperazione tipo, regolante i rapporti tra i Comuni ricadenti in ogni Ambito di Bacino Idrografico».


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