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Il comitato Fermiamo Cupinoro: "Si convochi un consiglio straordinario"

I volontari: "Dobbiamo muoverci"

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BRACCIANO – “Solo qualche mese fa, il movimento Fermiamo Cupinoro ha indetto un’assemblea a Bracciano per condividere la forte preoccupazione per il silenzio su Cupinoro. Un silenzio che non lasciava presagire nulla di buono”.

Inizia così la nota del comitato Fermiamo Cupinoro dove si eprime tutta la preoccupazione dei volontari nell’apprendere la notizia della svendita delle autorizzazioni di Cupinoro.

“Nulla è accaduto infatti dalla chiusura della discarica – continua Fermiamo Cupinoro – nessuna programmazione di un post mortem degno di un sito sfruttato per 25 anni, nessuno sforzo a reperire le risorse idonee, nessuna risposta alla nostra richiesta di stralcio dell’Autorizzazione Integrata Ambientale relativa agli impianti previsti.

E ora, come prevedevamo, è arrivata la soluzione al problema in barba alle promesse e alle dichiarazioni d’intenti. La sezione fallimentare del Tribunale di Civitavecchia ha pubblicato un avviso di manifestazione di interesse per un’asta sull’impiantistica prevista a Cupinoro. Una grande industria del rifiuto con i due ecomostri voluti e autorizzati dalla Regione Lazio e dal Governo, un megaimpianto TMB da 135.000 ton/anno per la produzione di ecoballe da bruciare e una centrale a biogas da 33.000 ton/anno – entrambi altamente inquinanti.

L’incubo torna a violentare il nostro territorio insieme alle comunità che ci vivono, e noi ci chiediamo cosa sia stato fatto per impedire che tutto questo potesse accadere e quali azioni concrete siano state messe in campo. Lo abbiamo chiesto più volte, ma non abbiamo mai avuto riscontri che ora esigiamo.

Noi abbiamo contrastato in ogni modo il progetto ricorrendo legalmente in tutte le sedi, non abbiamo lasciato nulla di intentato e continueremo a farlo. Le istituzioni, la nostra Amministrazione Comunale cosa ha fatto? E cosa intende fare per difendere la propria comunità in considerazione delle promesse elettorali?

Lo scenario che si prefigura per Cupinoro è quello di un polo industriale dei rifiuti a servizio della Città Metropolitana, altro che chiusura. E’ questo che vogliamo? Siamo disposti a barattare la nostra salute e quella del nostro territorio per un progetto di “notevole rilevanza economica”? Economica per chi? Per noi no di certo, forse per i soliti noti imprenditori della mondezza.

Dobbiamo muoverci davvero tutti se vogliamo scongiurare che ciò avvenga. Per questo chiediamo al Comune di Bracciano l’indizione con la massima urgenza di un consiglio comunale aperto straordinario o un’assemblea pubblica.

Se il Comune non convocherà l’assemblea, lo faremo noi.

Una cosa è certa. Non resteremo in silenzio ad assistere alla svendita della nostra terra e del nostro futuro”.


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