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Barbaranelli: "Basta personalismi"

Barbaranelli: "Basta personalismi"

L'ex sindaco commenta il momento del Pd locale: "E' un momento buio per i partiti. Mi auguro una condivisione sui programmi". Sull'incontro Tidei-Luciani: "Recuperato un rapporto personale, non partitico"

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Aria di tempesta in casa Pd con il tesseramento che si è concluso con un inclemento mostruoso (oltre il doppio delle tessere) e la sospensione per clima di tensione. A cercare di far luce su un momento abbastanza nebuloso è l’ex sindaco Fabrizio Barbaranelli.
Che ne pensa di questo aumento improvviso di tesserati lo vede come un momento di crescita?
La crescita dei tesserati sta diventando una patologia di tutti i partiti ed è la più chiara manifestazione della loro crisi di identità. Il PD è un grande partito nel quale coesistono storie e culture diverse,  ed è naturale che nei momenti più accesi del confronto, possano emergere contraddizioni che poi si traducono anche in rapporti di forza numerici. L’importante è che restino nell’ambito della politica e che non degenerino in lotte personali unicamente rivolte alla gestione del potere. A me, figlio di altre esperienze, tutto questo non piace e non ho mancato, insieme ad altri amici, di denunciarlo più volte. Ma devo prendere atto che è un problema frutto dei tempi bui che viviamo e di non facile risoluzione. L’auspicio è comunque quello di un congresso capace di recuperare una unità di fondo, che non è e non deve essere generale omologazione né un unanimismo basato su logiche compromissorie. E’ semplicemente riconoscere che esistono differenze ma che si vuole lavorare insieme, come è utile che sia per un partito che voglia governare. Le divisioni, le liti, a volte persino gli insulti, non offrono uno spettacolo rassicurante. Un Partito che aspira al governo deve innanzitutto dare un grande segno di maturità  e civiltà , all’esterno come all’interno, con la chiarezza dei programmi, l’unità degli intenti e la capacità  di dialogo.
La ritrovata pace tra gli antagonisti Luciani-Tidei è un bene per il progetto unitario della sinistra?
Tutti i momenti di pacificazione li ritengo utili. Ma bisogna distinguere tra il recupero di rapporti personali, sempre auspicabili sotto il profilo umano ed anche politico quando si tratta come nel caso specifico di personaggi significativi, e il recupero dei rapporti politici che deve avvenire seguendo la strada principe del confronto tra i partiti e i loro organismi. La rottura del 2013 è stata vissuta da molti di noi e in particolare da chi ha sempre creduto nell’orizzonte del centro sinistra, in modo traumatico. Abbiamo poi avuto quattro anni di interruzione dei rapporti tra i partiti. Per recuperarli, come  auspico, sarà  necessaria una riflessione collettiva ed una reale volontà  di confrontare progetti e programmi di rilancio di questa nostra città che dopo quella crisi ha conosciuto una terribile deriva. Un dato tuttavia mi sembra chiaro: la ripresa dei rapporti non può che essere un fatto collettivo, capace di coinvolgere i gruppi dirigenti e di recuperare credibilità anche presso la base dei partiti.
 

*Il resto dell’intervista a Fabrizio Barbaranelli su La Provincia di domani 27 settembre 2017


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