Vecchia a fari spenti
di GIAMMARCO MORGI
Brancola nel buio il Civitavecchia Calcio 1920 che, dopo il cambio in panchina che ha sancito il ritorno sulla panchina del noto tecnico civitavecchiese Ugo Fronti, non riesce a ritrovare la vittoria. Nel match valevole per la 12^ giornata del campionato di Eccellenza laziale girone A, infatti, i nerazzurri cedono con il risultato di 2-1 sul rettangolo del Carlo Panichelli di Tor Bella Monaca ospiti dei rivali diretti del Monte Grotte Celoni; formazione che ora si rilancia in classifica salendo in 13^ posizione a quota 13 punti. Dopo un avvio di partita sostanzialmente equilibrato, almeno nel risultato, a sbloccare la contesa ci pensa Giulitti che al 41’ realizza la rete del vantaggio per la squadra diretta da mister Leone. Chiusa la prima frazione sotto di un gol i nerazzurri del nuovo tecnico Ugo Fronti tentano la reazione, ma al 13’ della ripresa arriva la doccia fredda: Acquino insacca il gol del raddoppio e concede un pizzico di sicurezza in più al Monte Grotte Celoni che a quel punto deve soltanto cercare di gestire il vantaggio. Il forcing finale dei civitavecchiesi arriva, ma si concretizza soltanto al 48’ quando il nerazzurro Di Fiandra insacca la rete della bandiera che si rivela però inutile, visto che la Vecchia esce sconfitta dal confronto con il risultato di 2-1. Situazione davvero complicata adesso per gli uomini di mister Ugo Fronti che scivolano sulla penultima casella della classifica rimanendo a quota 10 punti e rischiando così di ritrovarsi a vivere una stagione alla rincorsa disperata della salvezza.
«Non è andata – spiega l’autore dell’unica rete nerazzurra Ciro Di Fiandra, tornato al gol dopo l’ultima realizzazione sul campo dell’Atletico Vescovio – molto bene. In settimana c’è stato il cambio di allenatore e non è mai facile trovare la vittoria con così poco tempo per assimilare i nuovi schemi di gioco. Sono ovviamente contento per la mia realizzazione personale, ma mi dispiace che non sia servita a regalare punti alla squadra. Credo che questa sia una sconfitta figlia di mesi in cui abbiamo lavorato tanto ma nei quali è mancata forse un po’ di continuità, soprattutto a livello di punti di riferimento nelle dinamiche di gioco al di là degli interpreti, che comunque spesso cambiano di domenica in domenica. In caso, però, è inutile fare drammi perché la stagione è ancora lunga e nulla è ancora perduto. Penso che viviamo un momento difficile, un cui paghiamo un pizzico di fragilità mentale, ma sono convinto che in questi momenti si debba soltanto lavorare a testa bassa e i risultati con il tempo arriveranno».