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Varchi, il Comune nel progetto dell’opera

Varchi, il Comune nel progetto dell’opera

Per Ops la precedente amministrazione avrebbe preso parte nella scelta delle barriere installate. Emergono elementi anomali sulla questione dei dispositivi su Viale Italia che verranno rimossi dall’amministrazione nella mattinata di domani

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LADISPOLI – Emergono elementi anomali sulla questione varchi elettronici a Ladispoli. Sembra che nella progettazione dell’opera abbia concorso l’allora Amministrazione comunale, o almeno questo è quanto ha sostenuto la Ops Group srl.

La giunta la settimana scorsa ha approvato la proposta di transazione con la società OPS srl al fine di accelerare la rimozione di quelli che sarebbero dovuti essere impianti per la regolarizzazione dell’area pedonale in viale Italia.

Nella deliberazione emerge che il comune ha intrapreso una trattativa con la società al fine di evitare contrasti di tipo giudiziario. La OPS avrebbe dichiarato che il comune ha “concorso nella progettazione e nella scelta delle barriere mobili installate su Viale Italia”. L’opera quindi non sarebbe il frutto soltanto della proposta dell’azienda, ma sarebbe stata concordata con il comune.

Una dichiarazione che collima con il clima di ostinata difesa di uno dei più grandi autogol dell’ultima amministrazione comunale.

Andando a cercare nella documentazione progettuale emerge effettivamente che la questione si è giocata quasi interamente sul suolo ladispolano.

Il progettista è l’ex delegato all’urbanistica Arch. Nicola Moschetta, il progettista del piano di sicurezza è il Geom. Raffaele Pasqua con studio a Ladispoli, l’impresa appaltatrice è la Triac con sede in via Trieste a Ladispoli.

L’unica società esterna è l’impresa edile Zei Bruno che si è occupata degli scavi. Oltre a queste un ruolo nel rimuovere le parti mobili dopo il constatato non funzionamento dei manufatti è stata la Superall 2000 anch’essa di Ladispoli.

L’amministrazione comunale avrebbe respinto le considerazioni della OPS sulla compartecipazione nelle scelte del progetto, motivo per il quale la ditta aveva avanzato una compartecipazione in egual misura sul fallimento del progetto.

Non è chiaro quindi perché il comune ha ceduto se aveva sufficienti elementi per smentire quanto dichiarato dalla OPS.

Da mercoledì inizierà la rimozione dei cassettoni restanti. Resta il fatto che la transazione nel suo computo economico non tiene minimamente conto che nel frattempo per oltre due anni la società ha introitato incassi pubblicitari ingenti.


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