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Forza Italia e Fiadel chiedono le dimissioni di Lucernoni

Forza Italia e Fiadel chiedono le dimissioni di Lucernoni

Il partito ed il sindacato non hanno apprezzato le dichiarazioni dell’assessore ai Servizi sociali su Giorgio Luciotti, costretto a vivere in auto da nove mesi. Il coordimanento Roma nord del sindacato si appella all'Ordine degli avvocati: "Lo aiuti a far valere le proprie ragioni dinanzi all’autorità giudiziaria".

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CIVITAVECCHIA – «La risposta del vicesindaco Lucernoni dovrebbe essere seguita dalle dimissioni non già da assessore, ma da qualsiasi incarico pubblico».

È il duro commento del coordinamento Forza Italia Civitavecchia alla vicenda di Giorgio Luciotti, civitavecchiese che da circa 9 mesi è costretto a vivere in auto. «Non si può dire “non ti conosco” a una persona che viene a dipingere una situazione di grave difficoltà – proseguono gli azzurri -. È vero che un soggetto che non ha trovato un posto per sé, difficilmente può essere utile anche agli altri: ma se non il sostegno che un’istituzione dovrebbe dare, almeno quello psicologico e morale non può essere negato. È un aspetto umano che non ha nulla a che fare con le questioni di “equità” e “trasparenza” che l’assessore solleva. Anche perché, guarda caso – incalzano dal coordinamento del partito cittadino – la stessa mancanza di sensibilità e predisposizione almeno all’ascolto non viene esercitata nei confronti dei poteri forti, con l’Enel (a proposito il confronto pubblico, non vi abbiamo più sentito) come con il porto, cui si abbuonano milioni e milioni di euro, o con le autorità del Viminale che vengono a chiedere l’adesione allo Sprar in una città dove la disoccupazione è enorme e i servizi a pezzi. Parole dure verso i deboli, cappello in mano davanti ai forti. Lasciamo perdere le incapacità amministrative – concludono duramente da Forza Italia – la domanda vera a questo punto è un’altra: ma che persone siete?».

Ma sulla vicenda interviene anche il coordinamento Fiadel Roma Nord. «Se quanto accaduto risponde a verità riteniamo che l’assessore avrebbe il dovere morale di dimettersi – dichiarano dal sindacato – il signor Luciotti è innanzitutto un cittadino italiano, che ha sempre pagato le tasse, che avrà pure svolto il servizio militare, è incensurato ed ora che è finito nell’indigenza per aver perso il proprio lavoro gli si volta le spalle? Lo si abbandona? Non è possibile non solo crederlo ma neppure pensarlo. Entrando nel merito del discorso della casa popolare (che sempre dal racconto di Luciotti gli sarebbe stata negata perché si sarebbe rifiutato di trasferirsi con il figlio e la compagna dello stesso in una casa insalubre, mentre la moglie si sarebbe dovuta comunque trasferire in un’altra abitazione) si ricorda all’assessore – incalzano dalla Fiadel – che l’articolo 29 della Costituzione della Repubblica italiana tutela il matrimonio e la sua unità mentre il successivo articolo 31 stabilisce che la Repubblica agevola con misure economiche e altre provvidenze la formazione della famiglia e l’adempimento dei compiti relativi. Pertanto alla luce di quanto sopra è dovere dell’amministrazione comunale garantire un alloggio e fornire un sussidio minimo finalizzato alla sopravvivenza di queste due persone. Ricordo a tutti – continuano dal sindacato – che in queste situazioni lo Stato c’è e può fare la sua parte se chiamato in causa un cittadino povero ed indigente come il Luciotti può ricorrere alla tutela legale gratuita fornita dal gratuito patrocinio basta rivolgersi al Consiglio dell’Ordine degli avvocati di Civitavecchia il quale assegnerà, su richiesta del Sig. Luciotti, un legale abilitato a dette procedure. Sul punto la scrivente organizzazione sindacale si appella al Presidente dell’Ordine degli avvocati di Civitavecchia perché aiuti Luciotti a far valere le proprie ragioni dinanzi all’autorità giudiziaria».


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